Concorsi a Co-Ro: «Per notare la trasparenza, c'è bisogno della vista». Stasi risponde al Coordinamento Cittadino FdI
«Le nostre procedure sono sempre perfette? No, perché tutto è sempre migliorabile, ma per riconoscere la trasparenza bisognerebbe averla praticata in passato ma temo che tale frequentazione non sia mai andata a gonfie vele»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Dopo aver letto una serie di note rispetto ai concorsi in via di espletamento nel nostro ente, è giusto fornire alla comunità una corretta informazione, anche per sottolineare come il nostro comune, a parte le solite chiacchiere strumentali, stia procedendo su un percorso virtuoso. In primis diamo un quadro della situazione: in questi 4 anni abbiamo assunto circa 100 persone di cui quasi la metà tramite Centro per l'Impiego. Una procedura che più trasparente non si può, e che infatti non era praticamente mai stata usata dalle nostre parti. Tutti gli altri concorsi a tempo indeterminato hanno visto e continuano a vedere rispettata una regola semplice: commissioni esterne, per lo più di docenti universitari o funzionari di enti geograficamente distanti».
Lo si apprende da un comunicato stampa del sindaco del comune di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi.
«In pratica, quando qualcuno insinua che ci siano concorsi poco trasparenti, accusa docenti universitari o altre figure simili, in pratica, di venire a svolgere il proprio ruolo in malo modo o in cattiva fede: accuse che si commentano da sole. Proprio legata al tema delle commissioni esterne, vi è la questione dei concorsi per titoli attualmente in corso: una procedura resa possibile a partire dall'emergenza pandemica per facilitare lo svolgimento delle selezioni, rendendole più snelle e meno sensibili agli "assembramenti". Da qui l'accusa terribile: l'Amministrazione Stasi, nonostante il covid sia passato da tempo, continua con questa modalità per farsi i fatti suoi. Davvero geniali, perché se c'è una cosa su cui non si può essere discrezionali nelle procedure di selezione sono proprio i titoli».
«Ma a parte questo, le uniche procedure di selezione per titoli che si stanno espletando per il nostro Comune sono proprio quelle pianificate due anni fa, durante l'emergenza Covid, per le quali erano già state raccolte le candidature. Per quale ragione, dunque, vengono espletate soltanto ora? Semplice: perché nonostante avessimo bisogno come il pane di queste figure per poter garantire migliori servizi alla comunità (quindi guadagnarne anche come Amministrazione) non abbiamo rinunciato alla regola che ci siamo dati all'inizio del mandato, ovvero – per i concorsi a tempo indeterminato - commissioni esterne con uno o più docenti universitari. Purtroppo, non è esattamente semplice comporre cinque diverse commissioni di questo tipo».
«Ad ogni modo, dopo averci lavorato molto tempo, basta leggere i nomi dei componenti delle commissioni per rendersi conto di che livello di esaminatori stiamo parlando, nonostante in queste selezioni, come detto, il livello di discrezionalità sia davvero ridotto: per noi è una questione di autorevolezza e, appunto, trasparenza. Vorrei si notasse una cosa: nonostante queste procedure di selezione siano per diverse figure, come l'esperto di beni culturali o di valorizzazione del territorio, i malpensanti "geni del male" nostrani sembrano interessarsi solo delle procedure per ingegneri. Perché? La tradizione popolare ci viene sempre in aiuto con la metafora del quadrupede del signor Renzo. La conoscete? Non ci si rende conto che quell'epoca è finita nel 2019. Le nostre procedure, in generale, sono sempre perfette? No, perché tutto è sempre migliorabile, ma sul fatto che siano trasparenti, non ci piove. Tuttavia, mi rendo conto che per poter apprezzare la trasparenza delle procedure dell'attuale amministrazione della città, bisognerebbe essere dotati della vista, cioè per riconoscere la trasparenza – a proposito di mortificazioni della meritocrazia – bisognerebbe averla praticata in passato ma temo che tale frequentazione non sia mai andata a gonfie vele».