Sgarbi stregato dagli zafarani cruschi. «Quando è in Calabria non riesce a distaccarsene!»
L'ennesima occasione è stata offerta questa volta dall'evento di inaugurazione della mostra Protagonisti del tempo d'Arte a cura di Angiolina Marchese
ALTOMONTE – Fermi tutti, non si va da nessuna parte se prima non si è assaggiato uno zafarano crusco, rigorosamente Barbieri! È andata più o meno così. Perfino al punto stampa di un evento culturale ospitato in Calabria nei giorni scorsi, il distintivo Vittorio Sgarbi si è lasciato distrarre pubblicamente da quello che è diventato ormai uno dei suoi vizi preferiti. Quel crusco rosso, erotico e croccante, icona identitaria della Famiglia Barbieri, di cui proprio il famoso critico d'arte nazionale sembra esser diventato uno dei testimonial più attrattivi, provocatori, interessanti. «Tanto che – parola di Enzo Barbieri – quando è in Calabria non riesce proprio a distaccarsene!».
L'ennesima occasione, dopo aver invocato e richiesto lo zafarano Barbieri in un ennesimo punto stampa nei mesi scorsi in visita al Museo Archeologico Nazionale della Sibaritide, è stata offerta questa volta dall'evento di inaugurazione della mostra Protagonisti del tempo d'Arte a cura di Angiolina Marchese; un bell'evento culturale ed artistico al quale l'Agrichef e Ambasciatore della Calabria Straordinaria è stato invitato dal Presidente del Consorzio del Cedro di Calabria Angelo Adduci.
Insieme al Sottosegretario alla Cultura Sgarbi sono intervenuti anche il Primo Cittadino Ugo Vetere, Daniela Rambaldi, figlia di Carlo Rambaldi, calabrese di adozione, effettista e artista italiano, noto a livello internazionale per le sue opere in campo cinematografico, vincitore di due Oscar ai migliori effetti speciali per Alien (1979) ed E.T. l'extra-terrestre (1982), oltre che l'Oscar Special Achievement Award per gli effetti visivi di King Kong; il giornalista Paolo Di Giannantonio e l'assessore regionale all'agricoltura Gianluca Gallo al quale Barbieri ha confermato la stima e l'apprezzamento per l'impegno generale che egli continua a dimostrare, territorio per territorio, per la valorizzazione interna ed internazionale della filiera agroalimentare ed enogastronomica calabrese. Tra i diversi amici calabresi presenti all'evento anche Stefano Mascaro, già Sindaco della Città di Rossano.
Zafarani cruschi e non solo. Barbieri ha emozionato gli ospiti con le immancabili chips di patate della Sila, i lampascioni e gli anelli di cipolla rossa di Tropea.
Tra i marcatori identitari distintivi (Mid) di tipo agroalimentare, che da qualche mese ha ottenuto anche la certificazione DOP dall'Unione Europea, la particolare varietà chiamata Cedro Diamante, considerata anche la più profumata oltre che saporita, notoriamente utilizzata per la festa del Sukkot (la più importante per la religione ebraica) per la Famiglia Barbieri rappresenta da sempre un ingrediente irrinunciabile: essiccato per la mixology, per i dolci, spolverato sul Riso di Sibari o nel sorbetto.
«Mentre di costa la Calabria ne conta circa 800 km che condivide col resto dell'Italia, questo tipo di cedro – prosegue l'Agrichef – considerato frutto sacro dai figli di Israele e che porta ogni anno in questo angolo di Calabria i rabbini da tutto il mondo, è appunto identitario e distintivo perché cresce solo qui, sulla costa tirrenica tra Diamante e Scalea, dove venne impiantato duemila anni fa; un patrimonio ed un prodotto davvero straordinario di cui andare orgogliosi come calabresi e che – conclude Barbieri – impreziosisce, come importante strumento di marketing territoriale, tutta la nostra capacità turistico-esperenziale».