Altomonte, da Barbieri tecnologie green dal ristorante agli orti
L'Hotel è stato protagonista a Roma dell’evento nazionale promosso da Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile "Fare efficienza energetica: un caso pratico"
ALTOMONTE - Dietro al consolidato e riconosciuto modello di ristorazione ed accoglienza autentica e di qualità, di turismo esperienziale ma anche e soprattutto di lotta allo spreco alimentare e di economia circolare, l’esperienza imprenditoriale Barbieri resta tra gli esempi più efficaci sul territorio (non solo regionale), di politiche di efficienza energetica applicate nelle piccole e medie imprese.
«Quello che può essere definito un vero e proprio caso da emulare - si legge nella nota - è stato protagonista a Roma dell’evento nazionale promosso da Enea, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile. Fare efficienza energetica: un caso pratico. È, questo il tema sul quale è intervenuto Michele Barbieri, direttore dello storico e omonimo Hotel-ristorante, tra i relatori dell’evento ospitato nella sede confederale di Confcommercio, tra i partner principali dell’iniziativa promossa nell’ambito della campagna di formazione e sensibilizzazione per l’esecuzione delle diagnosi energetiche nelle Pmi realizzata dall’Enea di concerto con il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Barbieri ha illustrato quali sono gli impianti utilizzati all’interno della realtà, tra struttura ricettiva ed azienda agricola; gli incentivi sia del governo che della regione che sono stati colti per il miglioramento dell’efficienza energetica aziendale e, soprattutto, i risultati ottenuti sia in termini di consumi che di spesa e di ritorno economico. Ha colpito, in particolare, l’utilizzo che nell’oasi di pace, di gusto e di eco-sostenibilità, ispirata dall’alba al tramonto, 365 giorni l’anno, al valore e al rispetto della terra, si fa della sansa, combustibile naturale e rinnovabile, sempre disponibile grazie all’elevata produttività olivicola del territorio e rispettoso dell’ambiente, impiegato da oltre 20 anni dall’esperienza Barbieri, per generare calore in inverno e freddo in estate attraverso dei chiller ad assorbimento, dispositivi che consentono di ottenere acqua refrigerata a partire dal calore».
«Nel 2021 all’impianto a sansa – ha spiegato Barbieri nella sua relazione - è stato affiancato un impianto a pompa di calore polivalente, realizzato attraverso gli incentivi del Governo (Industria 4.0 ed Investimenti per il Mezzogiorno) ottenendo il doppio di energia termica (6 KW) rispetto all’utilizzo di una pompa di calore tradizionale a fronte dell’impiego di 1 KW di energia elettrica. Questa soluzione energetica consente la produzione simultanea di acqua fredda ed acqua calda, entrambe contemporaneamente necessarie per la struttura alberghiera e per la linea di trasformazione agricola».
«Per utilizzare al meglio le potenzialità delle due tecnologie l’azienda Barbieri si orienta sull’utilizzo dell’una o dell’altra a seconda della situazione sia economica che climatica più conveniente. Così alla fine del 2021 alle prime avvisaglie dell’aumento del costo dell’energia elettrica è stata utilizzata la sansa; viceversa quando nel 2022 si è registrata una bassa produzione olivicola e di conseguenza scarsa reperibilità di prodotto, a fronte del costo notevolmente aumentato, si sono attivate le pompe di calore con l’impianto a sansa. Questo sistema ha permesso di ottenere risparmi vicini al 50%, oltre che un indubbio vantaggio in termini ambientali. Nel 2023 si prevede di aumentare la superficie di pannelli fotovoltaici, limitata ad oggi all’utilizzo di soli 22 KW per alimentare due postazioni di ricarica per le auto elettriche, così da poter compensare il consumo energetico dell’impianto polivalente.
Le due misure, cumulabili, hanno generato un credito di imposta pari al 95% sul totale dell’investimento, senza considerare anche il vantaggio in termini di imposte sul reddito da pagare. È di quasi 127 mila euro il totale dei crediti maturati a fronte degli investimenti, utilizzabili in compensazione di imposte e contributi previdenziali, consentendo quindi alle aziende di utilizzare la liquidità altrimenti destinata al pagamento di quanto dovuto allo Stato. L’impatto maggiore si è avuto sul 2022 con circa 82 mila euro di credito utilizzato. Il resto sarà distribuito fino al 2024».