Ponte sullo Stretto, Tavernise (M5S): «Dal Governo 7 miliardi per il ponte e appena 3 miliardi per i 300 km della 106»
Il capogruppo dei 5 stelle in consiglio regionale: «fuori da ogni ragionamento pensare di non riversare quanto disponibile in opere prioritarie per la Calabria»
CORIGLIANO ROSSANO – Il ponte sullo stretto di Messina torna a tenere banco. Sull’argomento è tornato il consigliere regionale del movimento 5 stelle Davide Tavernise: «Dal suo insediamento il governo nazionale si caratterizza per una schizofrenica rincorsa alle priorità del proprio elettorato. Solo dall'ultimo consiglio dei ministri due provvedimenti dai costi proibitivi: l'autonomia differenziata, che se volesse garantire i lep costerebbe circa 100 miliardi di euro, e il ponte sullo Stretto per un costo ricadente sulle casse pubbliche per 7 miliardi. Parliamo di un collegamento di appena 3 km».
Secondo l’onorevole pentastellato resta incerto da dove il governo possa prendere i soldi necessari «resta una certezza cristallizzata ora anche nelle dichiarazioni del presidente Occhiuto: la statale 106 con i suoi oltre 320 km è relegata ad opera secondaria, complementare al ponte sullo Stretto. È inaccettabile – rincara la dose Tavernise - che una strada mietitrice di vittime ogni 15 giorni venga relegata da questo governo ad opera secondaria. Se il centrodestra si affretta a cercare i 7 miliardi per finanziare il ponte resta fermo sui 3 miliardi della statale 106 spalmanti in 15 anni. Eppure secondo dati Anas i 3 miliardi stanziati nell'ultima manovra di bilancio non sarebbero sufficienti neppure per completare la tratta Sibari – Catanzaro. Solo 200 milioni sarebbero le risorse stanziate per la 106 nei prossimi 3 anni. E non va bene neppure per l'alta velocità che vede la nostra regione al momento esclusa dalle risorse disponibili. In questo contesto fatto di risorse centellinate appare illogico, fuori da ogni comprensibile ragionamento pensare di non riversare quanto disponibile in opere prioritarie per lo sviluppo della Calabria, come confermato da uno studio dell'Unical al riguardo della Statale 106».
Infine, conclude: «è dal completamento delle infrastrutture attese e necessarie che passa la fiducia del mondo intero sulla nostra regione, piuttosto che da un'opera avveniristica che oggi va avanti con dichiarazioni stampa ma è frenata dai dubbi forti della politica romana. Occhiuto e Salvini rincorrano le vere priorità della Calabria ed oggi su tutte ce n'è una: la statale 106».