Il Majorana punta a trasformare i rifiuti agricoli in una risorsa
Presentato all’Istituto di Co-Ro il “Progetto Frasca”: Estrarre dai rifiuti agricoli i polifenoli da utilizzare nella catena alimentare dei bovini podolici come antibiotico naturale
CORIGLIANO-ROSSANO – «Intuizioni come quella del Progetto Frasca (dall’omonimo ramoscello di foglie), che partono dalla tradizione e dai metodi utilizzati in passato in agricoltura, offrono l’occasione a quanti sono deputati alla formazione dei futuri imprenditori per indicare loro quali siano i possibili percorsi verso il Km0, il biologico, la tutela della sovranità alimentare e l’economia circolare».
È quanto ha dichiarato il dirigente scolastico Saverio Madera intervenendo nel corso dell’evento ospitato nei giorni scorsi dall’Istituto Majorana focalizzato sul progetto inserito nel Psr Calabria 2014-2020, complimentandosi con gli organizzatori per l’elevata caratura scientifico-tecnica dell’iniziativa che potrebbe avere importanti ricadute anche su questo territorio e ringraziando per la straordinaria opportunità di crescita condivisa con la comunità scolastica.
Estrarre dai rifiuti agricoli, in particolare dai residui di potatura degli ulivi e dalle acque di vegetazione dei frantoi, i polifenoli da utilizzare nella catena alimentare dei bovini podolici, razza autoctona calabrese, come antibiotico naturale, riducendo così l’uso di medicinali e farmaci veterinari. È, questo, in estrema sintesi l’obiettivo che il progetto intende sperimentare monitorando gli effetti sia sull'apparato gastrointestinale e sul sistema immunitario degli animali e sia i benefici apportati al consumatore dalla carne di questi bovini.
Partito dall'azienda La Sulla di Paludi guidata da Vincenzo Brunetti, con i partner BioSmurra, Zalapino, Frantoio Converso, Vinciprova, azienda bio Zubaio, Anselmi e Cibus, l’utilizzo di queste essenze può rappresentare un'alternativa agli antibiotici chimici utilizzati sugli animali per curarli e una risposta alla dispersione nell'ambiente di questi residui (ad esempio è vietato bruciare frasche e disperdere nelle acque i residui dei frantoi).
Innovazione tecnologica per una filiera agroalimentare sostenibile e di qualità. – L’uso sostenibile dei sottoprodotti della filiera olivicola-olearia per migliorare la salubrità e la qualità dei bovini podolici autoctoni calabresi – progetto Frasca. È stato, questo, il tema che ha fatto da filo conduttore all’incontro. A conclusione della giornata i partecipanti sono stati coinvolti in un consumer test, una degustazione guidata di carne bovina, con la compilazione della scheda sensoriale a cura dell’Università del Molise e dell’azienda La Sulla.
Coordinati da Antonio Andreoli sono intervenuti insieme al dirigente scolastico Madera, il funzionario della Regione Calabria Francesco Cufari, il consigliere regionale Giuseppe Graziano, per il Conaf - Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali la consigliera Carmela Pecora, il segretario dell’Ordine dei Biologi Calabria Giovanni Misasi e Vincenzo Brunetti, capofila del progetto Frasca. – Innocenzo Mazzalupo, dirigente di ricerca Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria, la docente Unical Rita Mazzalupo e Giuseppe Maiorano professore ordinario dell’Unimol hanno curato i successivi seminari divulgativi.
Nel pomeriggio il programma che si è concentrato sulle attività e sui risultati del Progetto, ha visto gli interventi del responsabile Crea Mazzalupo, della docente Mazzalupo, del docente responsabile per l’Università della Calabria Cesare Oliverio – Rossi e di quello per Unimol Giuseppe Maiorano.