Rischio crolli nel centro storico di Cassano, il sindaco richiede la dichiarazione dello stato di emergenza
Tanti i palazzi, anche di pregio storico che, in seguito all'assenza di interventi di cura e manutenzione, presentano crepe e cedimenti strutturali che possono generare crolli improvvisi
CASSANO JONIO - Con una formale istanza indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno, al Ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr, al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, al Presidente della Giunta Regionale della Calabria, alla Protezione Civile della Regione Calabria, al Prefetto della Provincia di Cosenza e al Presidente della Provincia di Cosenza, il sindaco della Città di Cassano Jonio, Gianni Papasso, ha richiesto la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi della Legge n.225/1992 e s.m.i. per rischio crolli nel centro storico.
«Il Comune di Cassano Jonio - ha evidenziato - conserva un centro storico di grande bellezza e interesse, che rientra nell’elenco dei centri storici calabresi e degli insediamenti storici minori suscettibili di tutela e valorizzazione ai sensi della deliberazione di Giunta Regionale n.44 del 10.02.2011 in attuazione della L.U.R. n. 19/02 art. 48 comma c), così come di interesse particolare sono i nuclei storici delle frazioni di Lauropoli e Doria. Purtroppo - ha evidenziato - l’intero territorio comunale presenta una elevata sismicità e notevoli criticità di ordine idrogeologico, con rischio ancor più accentuato nel nucleo storico per le caratteristiche di una struttura urbana a forte concentrazione, attraversata da un dedalo di vicoli, scalinate, viuzze e piazzette, che conducono a centinaia di case, chiese e palazzi secolari. Inoltre - ha aggiunto - il progressivo e costante spopolamento e le conseguenti carenze manutentive degli edifici privati, hanno determinato negli anni numerose situazioni di degrado e di pericolo per la pubblica incolumità, come dimostrano i verbali e le ordinanze di sgombero e messa in sicurezza, che sono stati redatti dagli uffici comunali e dai Vigili del Fuoco, e i diversi crolli di coperture e murature portanti di edifici privati abbandonati che si sono verificati negli ultimi anni, che solo per miracolo non hanno registrato vittime, considerata l’immediata adiacenza e contiguità di fabbricati abitati».
«Per la salvaguardia della pubblica incolumità l’Amministrazione Comunale - ha riferito il primo cittadino - è sempre intervenuta, con le proprie strutture tecniche, a delimitare e vietare l’accesso al pubblico di edifici e parte delle strade ed aree interessate dallo stato di pericolo e dai crolli. Le diverse e continue ordinanze di messa in sicurezza di fabbricati, infatti, hanno potuto finora conseguire il solo risultato della salvaguardia della vita umana, sebbene la maggior parte di esse non sia stata eseguita dai privati proprietari. La principale criticità, infatti, è rappresentata dal fatto che l’Ente comunale fino ad oggi si è spesso dovuto sostituire in danno ai privati per mettere in sicurezza i luoghi, impegnando risorse del proprio bilancio per garantire la sicurezza ai residenti, nonostante le diverse richieste di contributo rivolte alle istituzioni sovraordinate».
«Un così alto numero di ordinanze - si rimarca nell’istanza - rappresenta di per sé la testimonianza e la prova della dimensione del fenomeno e del relativo rischio che minaccia il patrimonio edilizio e l'incolumità pubblica; è crescente il numero dei palazzi, anche di pregio storico che, in seguito all'assenza di interventi di cura e manutenzione, presentano crepe e cedimenti strutturali che possono generare crolli improvvisi».
Nella missiva, si fa riferimento anche a una relazione congiunta del Responsabile dell’Area Lavori Pubblici, del Responsabile dell’Area Urbanistica e del Responsabile della Polizia Locale dell’ente, in cui sono state puntualmente riportate le problematiche accertate e indicate le criticità rilevate e le attività necessarie ai fini della risoluzione della complessa situazione esistente.
«Purtroppo, però - lamenta il sindaco - si è impossibilitati a procedere ad un approfondito monitoraggio ed al rilevamento capillare delle situazioni di pericolo, essendo necessarie indagini geognostiche e strutturali molto onerose, né tantomeno si è nelle condizioni di poter realizzare gli interventi di consolidamento o di demolizione necessari, per insufficienza di risorse umane ed economiche. La situazione descritta soddisfa, pertanto i presupposti per la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi della L.225/1992, atteso che per fronteggiare la situazione emergenziale in atto, per i caratteri d'urgenza, non è sufficiente l'espletamento di procedure ordinarie, bensì si richiedono provvedimenti extra ordinem, al fine di attivare poteri straordinari per la tempestiva esecuzione di sgomberi, demolizioni e ogni attività di messa in sicurezza. Per questo motivo, quindi, prima la giunta comunale con apposita deliberazione e dopo il consiglio comunale con altrettanto atto Deliberazione hanno stabilito di formulare richiesta alle rappresentanze istituzionali competenti, per la dichiarazione dello stato di emergenza ai sensi della Legge n.225/1992 per il rischio di crolli nel centro storico di Cassano Jonio e nei nuclei storici delle frazioni di Lauropoli e Doria e di richiedere, al contempo, l’assegnazione di risorse per concorrere alle spese sostenute e da sostenere per gli interventi di immediata messa in sicurezza dei fabbricati pericolanti e di assistenza alla popolazione interessata».