9 ore fa:Al Polo Infanzia Magnolia la festa della mamma si celebra con una caccia al tesoro alla scoperta della mitologia
12 ore fa:Lettere ai professori, pensieri e parole degli studenti di Cassano sulla lezione di Don Lorenzo Milani
10 ore fa:Mandatoriccio, residenza per anziani di località Savuco: concluso l’iter burocratico
9 ore fa:A Schiavonea un convegno sul tema dell'educazione alla sicurezza e alla qualità dei prodotti e servizi
7 ore fa:La Vignetta dell'Eco
11 ore fa:Amministrative a Vaccarizzo, ecco la lista a sostegno di Antonio Pomillo Sindaco
11 ore fa:Majorana, presentato il piatto identitario per Odissea 2000
3 ore fa:La pioggia bagna le piazze di Straface e Stasi: ma la campagna elettorale è già un bollore di attacchi
10 ore fa:Mazza (Comitato Magna Graecia): «Sì allo sviluppo, ma senza discariche di rifiuti pericolosi nel territorio»
7 ore fa:La Diocesi di Rossano Cariati si prepara alla 50^ edizione delle Settimane sociali dei cattolici

Vallone Sant'Antonio di Co-Ro, approvata la messa in sicurezza. «Si chiude una vicenda bloccata da 33 anni»

1 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO – «Una delle linee guida perseguite da questa Amministrazione Comunale sin dal suo insediamento è stata quelle della salvaguardia del territorio. È di pochi giorni fa (13 gennaio 2023) la notizia che è stato approvato il bando di gara per messa in sicurezza idrogeologica dei versanti di Vallone Sant'Antonio, dopo ben 34 anni». 

«Una vicenda lunga e intricata – si legge nella nota -, una delle tante ereditate, quella che riguarda Vallone Sant'Antonio, che risale al 1989, quando nel mese di marzo alcuni proprietari aprirono una vertenza contro il Comune di Corigliano Calabro a causa di sversamenti di terra verificatisi a seguito di abbondanti piogge e causati dai lavori sui suoli sovrastanti eseguiti dal suddetto Comune. La vicenda aveva fatto emergere quindi dei rischi idrogeologici sul versante». 

«Il Tribunale di Rossano, con la Sentenza n. 154/1993, impose al Comune di eseguire i lavori per la sistemazione idrogeologica del sito, la pulizia ed il ripristino dei fossi di scolo e dei canaloni. Preso atto del mancato intervento da parte del Comune, dopo dieci anni il Tar Calabria, con sentenza n° 240/2013, dispose di dar seguito all'immediata esecuzione dei lavori, e nominava un commissario ad acta nel 2014, mentre nel 2015 era stata individuata la strada di un mutuo con Cassa Depositi e Prestiti per sostenere finanziariamente i costi dell'intervento, mutuo che non era stato mai effettivamente acceso».

Soltanto a seguito di una stretta sinergia tra l'attuale Amministrazione comunale ed il Commissario ad acta, si è finalmente intrapresa la strada giusta: nel dicembre del 2020 è stato attivato il mutuo, dato seguito alle fasi di progettazione e ottenuto i regolari pareri e nulla osta. Ora non rimane che eseguire i lavori e restituire sicurezza al territorio anche se sono trascorsi 34 anni.

«Si chiude una vicenda bloccata da 33 anni - commenta il sindaco Flavio Stasi - un lavoro invisibile a gran parte dei cittadini, una parte dei quali nel 1989 non erano nati o avevano meno di dieci anni come me, ma serve a farvi capire che tipo di situazioni stiamo affrontando e che tipo di lavoro stiamo facendo. Un lavoro che deve essere fatto».

Rita Rizzuti
Autore: Rita Rizzuti

Nata nel 1994, laureata in Scienze Filosofiche, ho studiato Editoria e Marketing Digitale. Amo leggere e tutto ciò che riguarda la parola e il linguaggio. Le profonde questioni umane mi affascinano e mi tormentano. Difendo sempre le mie idee.