Ritorna a volare la cicogna bianca dopo due mesi di riabilitazione
Il volatile è stato rilasciato nella Riserva naturale regionale Lago di Tarsia dopo aver ricevuto le cure presso il Cras-Cipr di Rende dove l’esemplare era giunto dopo essere stato recuperato sulla costa ionica
TARSIA - Un esemplare di Cicogna bianca (Ciconia ciconia) è stato rilasciato nella Riserva naturale regionale Lago di Tarsia.
La liberazione in natura è avvenuta dopo un periodo di circa 2 mesi di riabilitazione e cure presso il Cras-Cipr di Rende, dove l’esemplare è giunto dopo essere stato recuperato sulla costa ionica.
L’individuo appena immesso in natura ha mostrato adattamento al proprio habitat naturale, riprendendo prontamente ed energicamente il volo.
L’operazione di rilascio è stata autorizzata dall’Ente gestore delle Riserve, per come da protocollo e regolamento, che prevedono operazioni preliminari di schedatura e verbalizzazione, nonché di controllo da parte del Servizio Conservazione.
Anche questa immissione in natura, la seconda cicogna in pochi mesi, è frutto della continua collaborazione che da anni vede impegnati il Cras-Cipr di Rende e l’Ente gestore delle Riserve naturali del Lago di Tarsia e della Foce del fiume Crati.
All’iniziativa hanno preso parte Agostino Brusco, Direttore delle Riserve; Roberto Marchianò e Michele Puntillo, del Servizio Conservazione delle Riserve; Nicoletta Boldrini del Cras-Cipr di Rende con i volontari; l’Assistente Capo Giuseppe Napoli e l’Agente Levato Pasquale, della Polizia Provinciale di Cosenza.
Le Riserve del Lago di Tarsia e della Foce del fiume Crati, aree umide di notevole importanza naturalistica, grazie allo stato di conservazione dei suoi diversificati habitat, rappresentano interessanti siti di riproduzione, svernamento, sosta e approvvigionamento trofico, per molti uccelli acquatici migratori, molto dei quali di notevole interesse naturalistico.
Infatti, nelle due Riserve è accertata la presenza del 46% degli Uccelli di interesse conservazionistico comunitario per la Rete Natura 2000 presenti in Calabria. Questi dati sottolineano in modo evidente l’importanza ecologica delle due aree e il ruolo che rivestono per la tutela della biodiversità regionale.
(fonte comunicato stampa)