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Tra Sibari e Villapiana ancora sopravvivono le spettacolari carrette dei venditori di mandorle

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CASSANO JONIO – Il tratto di litoranea che va da Sibari fino a Villapiana è contraddistinto da distese di pini lungo le quali vi è un territorio poco edificato, diviso in piccole aree dove si trovano pochi lidi posti uno dietro l’altro e campeggi.

Sono luoghi dove le pinete lasciano spazio alle strutture ma in spazi limitati ed è uno spettacolo trovare zone che ancora conservano integre l’aspetto selvaggio della natura. Mari cristallini, spiagge sabbiose tutela della natura, un paradiso per gli ambientalisti e per tutti coloro che anche per un fine settimana vogliono immergersi nella natura staccando completamente la spina dalla routine quotidiana Un paesaggio naturale non forzato artificialmente dall’uomo ma ancora rimasto autentica, dotato di strutture e servizi per niente invasivi ma sufficienti per assolvere a qualsiasi necessità.

In questi luoghi che in alcune zone diventano un pò di nicchia, non è inusuale vedere sotto i pini che costeggiano il limite tra stradine e spiaggia, le indimenticate “carrette” in sosta con i venditori che cercano riparo sotto l’ombra dei rami degli altissimi alberi.

Non stupisce trovare in vendita frutta e verdura che riporta la memoria indietro nel tempo come ad esempio le mandorle con il guscio, che per i moderni calabresi sono quasi difficili da riconoscere.

È notorio che la mandorla sia uno dei prodotti tipici dell’Alto Jonio cosentino dove Amendolara primeggia in produzione e qualità, tanto da venir identificata come Paese della Mandorla, ma restiamo piacevolmente stupiti nel vedere questi grandi gusci verdastri semi aperti, che dentro contengono integre il cuore delle mandorle custodite in un ulteriore guscio marrone, che è quello che siamo abituati a vedere al supermercato.

Restiamo anche impressionati dal prezzo che l’anziano ma vigoroso signore ci fa, 2 euro al chilo e, quelle con solo il secondo guscio, a 5 euro trattabili, quando le mandorle sul mercato hanno un prezzo che va dai 16 euro al chilo a salire.

L’accaldato commerciante le spacca con il martello per farle assaggiare ai turisti che a stento riconoscono subito il gustoso seme commestibile dell’albero da frutto. Anche questo aspetto ci sembra ci sembra un po' anacronistico rispetto alla modernità degli utensili che solitamente si usano per sgusciare la frutta secca, ma tant’è che anche questo aspetto del paesaggio, è tipico dell’ambiente che circonda questa parte incantevole di costa.

Francesca Sapia
Autore: Francesca Sapia

Ha due lauree: una in Scienze politiche e relazioni internazionali, l'altra in Intelligence e analisi del rischio. Una persona poliedrica e dall'animo artistico. Ha curato le rassegne di arti e cultura per diversi Comuni e ancora oggi è promotrice di tanti eventi di arti visive