1 ora fa:Il terzo Memorial Raffaele Misuraca: una manifestazione di sport, emozioni e memoria - VIDEO
3 ore fa:Viaggio sul Terzo Megalotto: un cantiere tra eccellenze e competenza | VIDEO
3 ore fa:La maggioranza di Altomonte replica: «Verità e impegno per la città»
16 minuti fa:Giornalisti e tour operator al Parco di Castiglione di Paludi per l'Educational Tour Gal Sibaritide
46 minuti fa:VOLLEY - Henri Miranda è il nuovo opposto della Corigliano Volley
1 ora fa:Il Parco Nazionale del Pollino sostiene le attività di ristorazione con un bonus
2 ore fa:Leonardo Graziadio è il nuovo presidente dell'Aiga sezione di Castrovillari
5 ore fa:Le associazioni di Co-Ro attendono ancora una risposta dal Comune
4 ore fa:L'Orchestra Sinfonica Brutia in concerto a Morano Calabro
2 ore fa:Consegnati a Castrovillari i premi "Ars et Societas"

Incendio automezzi SS106: «La solidarietà non basta. Lo Stato intervenga»

1 minuti di lettura

COSENZA - Ieri, purtroppo, l’ennesimo episodio di criminalità, con l’incendio di tre automezzi della ditta Sposato P & P srl che si trovavano nel cantiere della Starda Statale 106. Un incendio che appare di chiara matrice dolosa, il tentativo delle cosche di imporre il loro predominio sul territorio e il loro controllo su un cantiere che vale oltre 1,3 miliardi, l’opera più importante che si stia realizzando nel Sud in questo momento.

Ma questo non può e non deve essere solo il tempo in cui si esprimono vicinanza e solidarietà, la stessa vicinanza e solidarietà che in questi mesi stiamo esprimendo troppe volte di fronte agli atti intimidatori che si stanno verificando su un territorio vittima di una escalation criminale. E non può e non deve essere solo il tempo di qualche fiaccolata, degli appelli alla reazione della società civile. Perché la società civile, la popolazione, sta dalla parte della legalità. È il tempo della reazione forte, determinata e vigorosa dello Stato. Non si può assistere a tutto quello che sta avvenendo, agli incendi quotidiani, ai colpi inferti alle imprese che non si piegano. La reazione dello Stato passa necessariamente attraverso un potenziamento degli organici delle forze dell’ordine.

Giuseppe Lavia, Segretario generale Cisl Cosenza: «Servono uomini e mezzi per presidiare il territorio e per consentire alle imprese di fare il proprio lavoro in sicurezza e libertà. Serve una risposta strutturale, non emergenziale, come può essere l’invio dell’esercito. Non ci sono più alibi, serve proteggere un’opera simbolo ed un territorio che prova a costruire il suo futuro».

(Fonte comunicato stampa)

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia