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Turismo tra radici e ritorno: Cariati presente all'evento celebrativo dei 40 anni del Centro Italiano a Fellbach

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CARIATI - «Inteneificare e consolidare i rapporti con i nostri concittadini emigrati in Germania è un percorso che vogliamo continuare a praticare ed inserire in una più ampia e consapevole strategia di promozione dei reciproci territori, puntando al turismo delle radici e del ritorno. L'auspicio è che questa nuova ed importante tappa tedesca possa rappresentare per il comune di Cariati, da sempre sensibile alla promozione di scambi interculturali, tra cariatesi, emigrati e resto del mondo, un tassello in più per raggiungere questi obiettivi».

È quanto ha dichiarato il sindaco Filomena Greco intervenendo nei giorni scorsi, insieme al consigliere comunale Ines Scalioti, all'evento celebrativo dei 40 anni del Centro Italiano a Fellbach, comunità tedesca dove vivono oggi, su 2500 connazionali, ben 900 cariatesi.

«È una vera ed autentica festa quella che si è celebrata nella Sala del Municipio della cittadina situata nel land del Baden-Württemberg che, insieme alla presenza del collega primo cittadino Gabriele Zull, del console generale di Stoccarda Massimiliano Lagi, dell'ex sindaco di Fellbach Christoph Palm già ospite, per ben due volte, a Cariati e del presidente del sodalizio Franco Santoro, ha fatto registrare la presenza di numerosissimi cariatesi provenienti anche dalle altre città vicine. Tra le altre, anche quella di Noemi Gentile, calciatrice professionista che gioca nella bundesliga».

«Un po' di Cariati nel Palazzo di Città e nel consolato italiano a Stoccarda. Il primo cittadino ha consegnato al Console e alla collega Sindaco Zull due quadri raffiguranti la cittadina affacciata con le sue otto torri sullo jonio, realizzati da Vincenzo Labonia, presente alla cerimonia con la moglie Rossella Seccia, titolare dell'agenzia viaggi Travelbuy. Alla Zull, inoltre, è stato fatto omaggio di una collana realizzata dal maestro orafo crotonese Michele Affidato».

«So weit und doch so nah - Lontani ma vicini. È, questo, il titolo della mostra fotografica, inaugurata nello stesso giorno (sabato 28 maggio) e che rimarrà esposta fino al prossimo 4 settembre allo Stadtmuseum di Fellbach. Una collezione emozionale che ritrae volti, spazi, esperienze e momenti della vita che si svolge nella Cariati dei giorni nostri, da cui tanti italiani giunsero a Fellbach negli anni '50 e '60». 

«Le foto sono state scattate dal fotografo tedesco Peter Hartung, accompagnato alla scoperta delle storie e delle suggestioni dal presidente del Centro Italiano, Santoro. 1599 chilometri. Davanti la nostra stazione ferroviaria ad indicare la direzione e la distanza che separa fisicamente Cariati da Fellbach - ha sottolineato la Greco - c'è un apposito cartello stradale, diventato ormai simbolo ed icona di quella storia di emigranti che cammina ormai da anni sulle gambe degli uomini e delle donne che sono partiti e che, purtroppo, continuano a partire dalla propria terra per trovare altrove la dignità di un lavoro e la speranza di un futuro migliore per la propria famiglia».

«Quel segnale stradale è anche il simbolo di un'attenzione e di un ponte ideale che le varie amministrazioni comunali e diversi sindaci prima di me hanno voluto mantenere saldo il legame che ci unisce. Lo sanno bene i circa 900 cariatesi - ha aggiunto il primo vittadino - che hanno incontrato mille difficoltà ed ostacoli, come l'apprendimento di una lingua così diversa dalla nostra e che oggi, perfettamente integrati, contribuiscono al progresso economico, culturale e civile sia della terra di origine che del paese ospitante: le distanze, per quanto insormontabili, pur custodendo il senso di riconoscenza, non possono cancellare quel legame profondo con i profumi, i paesaggi, l'identità della nostra Cariati».

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia