Il Pnrr, le opportunità, l'idrogeno: Co-Ro (e la Calabria) ha perso un'occasione favolosa
Firmati i protocolli tra governo e 5 regioni che diventeranno "distretto dell'idrogeno", sfruttando siti industriali dismessi. La Basilicata entra, la Calabria no
CORIGLIANO-ROSSANO – È notizia di qualche giorno fa, la firma del pacchetto di protocolli di intesa sui “progetti bandiera” in cui sono coinvolte cinque regioni, per ciò che riguarda i fondi Pnrr sulla Transizione ecologica, che puntano a trasformare vecchi siti industriali dismessi, in un indotto di energie rinnovabili.
Obiettivo di tali progetti è anche il rilancio economico dei territori coinvolti, partendo soprattutto dalla produzione dell’idrogeno.
Le regioni interessate sono Piemonte, Friuli-Venezia-Giulia, Umbria, Basilicata e Puglia in cui si creeranno veri e propri “distretti per l’idrogeno”. «Due i target da raggiungere – afferma il ministro Cingolani - un primo a scadenza nel 2023, identificare le zone industriali dismesse in cui costruire e poi, uno a più lungo termine, produrre meno di 3 tonnellate di anidride carbonica per tonnellata di gas e arrivare nel 2026 tra 1 e 5 megawatt di potenza totale».
Investimenti pari a 4,3 miliardi di euro con la benedizione di Mario Draghi. Ci viene da pensare con un velo di tristezza che, per la Calabria poteva essere una grande opportunità di rilancio, visto che uno dei motivi pe cui le 5 regioni sono state scelte, come la stessa Basilicata, per esempio, è quello di “incentivare il protagonismo territoriale”.
Bene per la confinante Lucania e anche per la Puglia ma, di siti industriali dismessi sul territorio calabrese ce ne sono tantissimi, basta farsi qualche chilometro nell’area urbana di Co-Ro e vedere spiccare verso il cielo, le torri della centrale Enel. Solo per dirne una.
Quasi che il titolo del romanzo di Levi, “Cristo si è fermato a Eboli”, possa essere tranquillamente cambiato in Cristo non si ferma in Calabria, perché dagli ultimi accadimenti economico-finanziari di questi ultimi mesi, sembra che proprio la Calabria, sia completamente esclusa dall’attenzione del Governo nazionale, anzi, si ha la sensazione di essere diventati del tutto trasparenti.