Il sogno ostinato di una nuova SS 106, la caparbietà di Occhiuto che richiede nuovi fondi per il tratto Sibari-Rossano
Lo sfogo del presidente della Regione Calabria sull'ostracismo politico riscontrato per le grandi opere, da solo è difficile ma non impossibile
CORIGLIANO-ROSSANO – Lo sfogo di Roberto Occhiuto non lascia margini di interpretazione, in poche parole esprime tutto l’ostracismo che la politica di alcuni territori (non fa i nomi ma il riferimento è più che mai palese) ha messo in atto su un tema caldo. Quello della SS 106: «Ho la perfetta contezza che non si può governare da solo, ho anche la determinazione di andare avanti anche da solo quando gli altri non mi seguono ma so che non si può governare da solo!».
Il contesto, quello del Consiglio regionale sull’esito del confronto con i leader nazionali e regionali dei sindacati per la “Vertenza Calabria” da sottoporre al governo Draghi, il nodo, oltre a quello della sanità e rigassificatore, è quello del rimodernamento della statale “maledetta” che attraversa anche Corigliano-Rossano.
Un’opportunità sfumata sotto il naso dove i comuni del crotenese hanno preso al balzo la palla dei fondi messi a disposizione, con il tratto Crotone-Simeri-Crichi, diventando progetto bandiera, ruolo che spettava alla terza città della Calabria, ovvero alla Sibari-Corigliano-Rossano.
Chiaro il riferimento: «Finora ho trovato più pregiudizio nella politica che fuori della politica» e lo si capisce perché dopo, si complimenta con i sindacati di categoria con parole chiare: «Uno dei punti principali del confronto con i sindacati riguarda un tema che qualche settimana prima era stato affrontato dal Consiglio regionale con compattezza e unità di intenti encomiabili: i lavori della Statale 106. Ribadisco l’atteggiamento responsabile delle organizzazioni sindacali, lo dico con prudenza perché la legislatura sarà lunga ed è prevedibile che ci possano essere motivi di tensione e di frizione. Ho riscontrato un’ottima rappresentanza sindacale in Calabria, che non è incline alla difesa corporativa dei propri interessi e al conservatorismo ma invece è incline alla capacità di guardare al futuro».
«Mi piacerebbe che questo stesso atteggiamento, senza pregiudizi – afferma Occhiuto - fosse sempre presente anche nei luoghi della politica, dove non sempre è presente. Per questo ho chiesto ai sindacati regionali e nazionali un confronto su temi di valenza strategica per la Calabria».
Occhiuto ha chiesto a Draghi altri soldi, quelli necessari per aprire i cantieri non solo sul tratto Sibari-Co-Ro ma per ammodernare tutta la Statale 106 tra Sibari e Reggio calabria. Lo ha fatto incontrando i vertici dell’Anas, il ministro delle Infrastrutture e la Ragioneria generale dello Stato, per chiedere che il governo designi alla Statale 106 oltre alle risorse già a disposizione, almeno altri 3 miliardi di euro.
Ma per avere questi soldi prima occorrono i progetti. È un'impellenza assoluta.
Quanto occorre è ancora un mistero, servono i progetti definitivi. E se Corigliano-Rossano avesse avuto più solerzia nel ribadire le proprie posizioni rispetto al tracciato proposto da Anas probabilmente a quest'ora il tratto appena a sud di Sibari sarebbe stato il progetto bandiera di questa nuova rivoluzione che si attende per chiudere la parentesi della "strada della morte". Mancano i dati ma Occhiuto da caparbio calabrese qual è non molla la presa: «Stiamo insistendo con l’assessore Dolce affinché l’Anas dia questo dato utile a fare una norma di legge che ci dia la garanzia che la Statale 106 si faccia con risorse che già lo Stato mette a disposizione. È un obiettivo molto ambizioso, che però credo si possa conseguire con impegno di tutti, perché mai sulla Statale 106 c’è stata questa attenzione così trasversale e così condivisa tra tutti gli attori politici e sociali. Questo è il momento in cui, questa condivisione può produrre risultati».
Una mano tesa, in vista del miglioramento infrastrutturale del territorio. Al di là di ciò che accadrà da soli è difficile, ma non impossibile!