Cariati dice "no alla mafia" e celebra l'importanza della legalità
Davanti ad una ricca platea di giovani, riunita per l'evento “Il Sud dice no alla mafia”, Greco ha parlato della cultura dell'antimafia come valore fondamentale per tutta la comunità
CARIATI – «Non abbandoniamoci alla paura, ma armiamoci di coraggio contro ogni tipo di sopruso, azione prepotente o tentativo di sottomissione attraverso l'arroganza. Rendiamoci parte attiva di un circuito virtuoso denunciando dalla prima occasione il bullo di turno o chi si avvicina per offrire droga Facciamolo per tutte quelle persone che combattono quotidianamente contro l'illegalità e che vengono private della propria libertà e normalità: di andare a mangiare una pizza o di andare a fare una passeggiata con un amico. Combattiamo insieme a loro per dire no a tutte le mafie».
È quanto ha detto il sindaco Filomena Greco rivolgendosi alla platea di studenti riunitisi questa mattina, lunedì 23 maggio, 30esimo anniversario della Strage di Capaci per l'iniziativa nazionale di sensibilizzazione “Il Sud dice no alla mafia” alla quale l'amministrazione comunale ha aderito.
Insieme al sindaco sono intervenuti anche il maresciallo dei Carabinieri Luca di Santo, don Gino Esposito, il maresciallo Np della Capitaneria di Porto Michele Petrocelli, il pastore della Chiesa evangelica ADI (Assemblee di Dio in Italia) Vincenzo Nicastri.
«Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli. State attenti, siate vigili, siate sentinelle di voi stessi! L'avvenire è nelle vostre mani. Ricordatelo sempre! – Citando le parole di Antonino Caponnetto, coordinatore del pool antimafia di Palermo del quale facevano parte anche Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, il primo cittadino ha sottolineato che quella di oggi vuole essere anche una testimonianza di vicinanza al Procuratore Nicola Gratteri, alla sua famiglia e agli uomini della scorta».