Il saccheggio di Pietrapaola… furti a raffica nelle abitazioni ma nessuno denuncia
Il triste destino dell’antico centro adagiato sulle colline della Sila greca dove ormai vivono poche anime e quelle poche che resistono sono in preda a bande di vandali. I furti? Dalle conserve di olio ai motosega
PIETRAPAOLA – Ancora furti e saccheggi nel cuore del centro storico di Pietrapaola. Nel borgo adagiato sulle colline della Sila greca e dove ormai vivono pochissime anime (la maggior parte della popolazione risiede a Marina) continua ad accadere di tutto con i pochi residenti che resistono costretti a barricarsi nelle proprie case per scongiurare l’orda dei barbari. Un problema che si ripete in modo costante. Già un anno fa vi mostrammo le immagini che raccontavano degli effetti delle scorrerie notturne nel cuore del paese: case derubate, anziani malmenati, abitazioni messe a soqquadro (leggi qui). E dallo scorso anno ad oggi sembra non essere cambiato nulla. «Anzi – ci confessa qualche residente – le cose sono peggiorate». Già, perché se prima il fenomeno dei “topi d’appartamento” sembrava essere circoscritto solo ad alcune aree dell’abitato e ad alcuni momenti del giorno, ora il “rastrellamento” vandalico pare si sia diffuso a macchia d’olio.
In soli due giorni, ad esempio, si sono registrati 4 furti in altrettante abitazioni. Molto spesso i bottini di questi saccheggi si limitano alle conserve (olio, olive, vino) o perlopiù a piccoli strumenti agricoli (asce, motosega e persino martelli). Insomma, parliamo di vero e proprio vandalismo, spesso attuato con premeditazione seguendo passo dopo passo i movimenti dei poveri malcapitati che, nella maggior parte dei casi, sono anziani.
C’è però un problema di fondo. Che di tutti questi avvenimenti formalmente non esiste nessuna denuncia presso le autorità preposte. Le vittime, infatti, preferiscono non segnalare abusi o eventuali reati subiti. E questo, molto spesso, comporta che le forze dell’ordine nemmeno sanno cosa avviene in piccoli (e lontani) centri come il borgo di Pietrapaola. Tra l’altro il paese è da decenni sguarnito di una caserma dei carabinieri ed oggi rischia di perdere definitivamente anche il controllo della caserma di Mandatoriccio passata, a sua volta, sotto l’egida di Scala Coeli. Inoltre, anche i sistemi di sicurezza installati dal Comune sono insufficienti. Del resto, parliamo di un centro che conta poco più di mille anime e le risorse per gestire l’ente municipale sono ridotte al lumicino. Si può fare poco e quel poco spesso nemmeno basta per l’ordinario.