Amendolara: "Un albero chiamato Polina" per non dimenticare
Sarà piantumato un albero di mimosa nel Paese delle Mandorla in ricordo della bambina ucraina che ha perso la vita nel conflitto armato
AMENDOLARA - L' Associazione socio-culturale Onlus Amigdala in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Amendolara, in occasione della giornata internazionale della donna, ha organizzato un'importante iniziativa che si svolgerà domani pomeriggio a partire dalle ore 17 nella villetta comunale adiacente il Palazzo di Città in piazza Antonio Sassone. Durante l'evento che proseguirà con un dibattito ad hoc nella sala consiliare, al quale parteciperanno gli organizzatori ed il sindaco Pasquale Aprile, verrà piantumato un albero di mimosa in ricordo e memoria di Polina, la bimba di 10 anni trucidata insieme al fratello Semyon 5 anni, alla madre e al padre, nella guerra in Ucraina, mentre tentavano di scappare con la famiglia dal Paese invaso dalla Russia.
Il piccolo era stato ricoverato insieme con l'altra sorella Sofia, 13 anni, ancora in ospedale in gravi condizioni. L'auto sulla quale viaggiava la famiglia era stata bersagliata dal fuoco di un gruppo di sabotatori russi secondo quanto reso noto dal vice sindaco di Kiev Volodymyr Bondarenko. I genitori Anton Kudrin e Svetlana Zapadynskaya erano morti in quell'attacco. Il veicolo si sarebbe ritrovato con la loro automobile nel mezzo di uno dei tanti blitz delle forze speciali russe nella capitale ucraina.
La fotografia di Polina, la bimba dalla ciocca di capelli rosa che frequentava l'ultimo anno della scuola elementare, con le pepite turchesi in mano in poche ore ha fatto il giro del mondo. La notizia della sua morte era stata data sabato scorso, a poche ore dall'inizio dell'operazione per smilitarizzare e denazificare l'Ucraina annunciata in televisione dal Presidente russo Vladimir Putin. Il fratellino Semyon era stato ricoverato nella terapia intensiva dell'ospedale pediatrico di Okhmatdyt. È sopravvissuto solo pochi giorni. Le prime notizie avevano parlato di un bombardamento poi smentito dalla Ong italiana Soleterre.
La guerra dunque, com'era immaginabile, è senza pietà e misericordia, non risparmia nessuno, colpisce anche i bambini. Il Presidente Volodymyr Zelensky aveva parlato di 16 bambini rimasti vittime del conflitto – i bollettini del conflitto di Kiev e Mosca non combaciano, in questa fase caotica del conflitto i dati sono parziali e alterati dalla propaganda. Secondo la consigliera del presidente per i diritti dei bambini Daria Herasymchuk, 28 bambini sono stati uccisi e 64 feriti in otto giorni. 1,5 milioni di bambini attualmente sarebbero bloccati nelle aree dei combattimenti.
L'ospedale Okhmatdyt, nel centro di Kiev, dove arrivavano pazienti da tutta l'Ucraina, aveva trasferito tutti i pazienti negli scantinati. E proprio nei sotterranei sono nati dei bambini. «I nostri medici sono incredibilmente orgogliosi. Nessun ospedale ha chiuso, tutti lavorano e forniscono assistenza medica. Nessuno aveva paura e tutti guardiamo coraggiosamente negli occhi del nemico. Siamo sulla nostra terra. Proteggiamo le nostre famiglie. Ognuno è al suo posto come meglio può» aveva dichiarato il ministro della sanità ucraino, Viktor Lyashko al canale telegram Ukrain Now.