Amendolara attiva il Coc per i profughi ucraini
Piena solidarietà del comune per dare sostegno fattivo ai chi riesce a scappare dalla guerra russo-ucraina con un programma di accoglienza
AMENDOLARA - «La notte vegliamo a distanza perchè sappiamo che i nostri cari lontani sono in pericolo e ci sentiamo in colpa per essere qui». Questa la toccante testimonianza di Olga cittadina ucraina che da tempo vive in città. Ieri intanto è partito un autobus per Kiev pieno di medicinali, derrate alimentari e vestiario. Intanto sono attesi in città, 80 profughi tra donne e bambini.
Nelle prossime ore raggiungeranno in autobus l'Alto jonio cosentino, tante mamme con i loro figli, alcuni in tenera età, che sbarcheranno in città, per scampare al pericolo della guerra nel loro Paese. Sono perlopiù giovani e verranno accolti dai sindaci e dal commissario prefettizio Carlo Ponte, dai rappresentanti delle Associazioni, dai parroci e dal Vescovo di Cassano Francesco Savino che ha chiesto a tutti i confratelli, sulla scia di Papa Giovanni Paolo II, di spalancare le porte delle Chiese ai rifugiati: «Perchè - dice don Ciccio - il bene va fatto bene».
Nel territorio, è iniziata da giorni, una vera e propria marcia di solidarietà, con i cittadini stanno raccogliendo volontariamente tutto il necessario per dare assistenza agli ospiti. A Trebisacce, dovrebbero essere i locali del Virgo Fidelis ad ospitare i profughi ucraini. La raccolta solidale sta andando avanti anche a Roseto Capo Spulico, Francavilla Marittima, Oriolo con la locale Associazione di Misericordia, Albidona, Villapiana e negli altri centri del comprensorio.
Ad Amendolara è stato già attivato il Coc presso il Palazzo di Città. Il Comune jonico, senza perder tempo, è voluto passare dalle parole ai fatti. Concreti. Infatti, nelle prossime ore il Paese della Mandorla, della Secca e della Stazione zoologica, accoglierà otto cittadini ucraini in fuga dalla loro terra, a causa del terribile conflitto bellico che la sta colpendo da più giorni, causando morti e terrore. Il sindaco Pasquale Aprile d'intesa con la Protezione civile regionale e con la Diocesi di Cassano all'Jonio, che ha voluto ringraziare per il sostegno e la disponibilità, ha fatto sapere che i rifugiati temporaneamente, verranno ospitati, grazie all'impegno del parroco don Nicola Arcuri, con il placet del Vescovo Mons. Francesco Savino, negli alloggi sopra la Parrocchia Madonna della Salute della Marina.
La giunta municipale, che ha già provveduto a stanziare un contributo finanziario per ognuno di loro, provvederà a farsi carico di tutti i beni di prima necessità, nonchè di medicinali e quant'altro, sottoponendo gli stessi al loro arrivo, sempre a spese del Municipio, a tampone. Nel frattempo il sindaco Aprile si è già messo in moto, per far arredare, qualora ci fosse la necessità, un immobile comunale, per dar ricovero agli ospiti. Un gesto importante, solidale, umano, quello degli amministratori amendolaresi, utile a dar sollievo a uomini e donne, bambini e malati, che hanno urgente bisogno di aiuti e assistenza.
L'esecutivo di piazza Antonio Sassone, ha risposto subito presente, confermando l'alto senso di altruismo e umanità. Affinchè nessuno resti indietro. Dal Municipio ringraziano sin d'ora, i tanti cittadini di buona volontà, vivadio Amendolara ne è piena, che senz'altro non faranno mancare il proprio aiuto, il proprio contributo e la propria vicinanza ai fratelli e alle sorelle dell'Ucraina.