«Adesso sospendeteci tutti: no al bavaglio» La denuncia degli studenti Unical
L’associazione Rinnovamento è futuro: «Il magnifico rettore sta tentando maldestramente di alzare il tiro ed eliminare tutti i rappresentanti più critici, attenti, autonomi e indipendenti»
RENDE - «È in atto una tra le più scellerate operazioni condotte contro gli studenti dell'Università della Calabria da quando esiste il nostro movimento, vale a dire da oltre un decennio. Il mandato del magnifico rettore Nicola Leone è stato finora contraddistinto dal disprezzo ad oltranza dimostrato per la rappresentanza studentesca e dalla forma più arrogante di esercizio del suo potere, impiegato per tentare (invano) di giustiziare politicamente chiunque esprimesse opinioni in disaccordo con la sua gestione».
È quanto si apprende da un comunicato stampa del movimento studentesco Rinnovamento è Futuro.
«Oltre ad aver interferito abusivamente e ripetutamente con dinamiche che attengono alla democrazia e ai rapporti politici tra gruppi studenteschi, nel solco della tradizione, il magnifico rettore ha sinora posto in essere condotte che, a nostro avviso, potrebbero addirittura risultare illecite, qualora venissero poste al vaglio degli organi inquirenti al termine di una nostra analisi più approfondita».
«Il problema è che, a questo giro, anziché limitarsi a supportare logisticamente ed elettoralmente una parte dei movimenti studenteschi, il magnifico rettore sta tentando maldestramente di alzare il tiro ed eliminare tutti i rappresentanti più critici, attenti, autonomi e indipendenti. Lo strumento adoperato è il cosiddetto "Regolamento concernente la Carta dei diritti degli studenti, la deontologia studentesca e la responsabilità disciplinare": un nome che richiama la miglior "supercazzola" e che, quasi quasi, farebbe credere ad un'iniziativa adottata nell'interesse e per il bene degli studenti».
«Innanzitutto, suona strana una "Carta dei diritti" adottata in assenza di qualsiasi confronto reale e costruttivo con gli studenti, in una dinamica monarchica, in cui i diritti divengono "gentile concessione" dei potenti, senza il minimo confronto con coloro i quali dovrebbero esercitarli. Con questo regolamento, viene introdotta la possibilità, per il rettore, con l'avallo del senato accademico, di sospendere - fino ad un anno - gli studenti che pongano in essere "atti e comportamenti che arrechino danno all'interesse e all'immagine dell'Università"».
«Più volte, il rettore e il senato accademico hanno puntato il dito contro i Rappresentanti degli Studenti afferenti a Rinnovamento è Futuro, accusandoli proprio di aver leso l'immagine dell'Ateneo, quando - invece - si stavano solo occupando di difendere i Diritti degli Studenti, come nell'eterna battaglia sul diritto allo studio; è successo - ad esempio - quando, il 9 giugno scorso, i Senatori Accademici hanno sottoscritto una lettera in cui ci accusavano di fare un "uso del dissenso che è profondamente anti-istituzionale e il cui scopo non è quello di migliorare la tenuta e arricchire gli spazi di confronto, ma, piuttosto, di screditare e mettere in discussione la vita stessa dell'Istituzione"».
«Con l'entrata in vigore di tale regolamento, il senato avrebbe avuto il potere di irrogare una sanzione disciplinare agli studenti rappresentanti, sospendendoli come studenti e - automaticamente - facendogli perdere il loro seggio da rappresentanti democraticamente conquistato. E, secondo il Rettore, dovrebbe essere proprio lo stesso senato accademico (composto da 15 tra docenti e ricercatori, 2 PTA e 4 Studenti) a garantire gli Studenti da possibili abusi di potere: stiamo parlando di un organo in cui, verbali alle mani, la stragrande maggioranza dei componenti, ad esclusione dei rappresentanti RèF, ha finanche smesso di intervenire per esprimere la propria opinione».
«Questo regolamento è talmente poco condiviso e borderline da aver incassato un rinvio in commissione didattica, uno in commissione normativa e uno in senato accademico, grazie alla strenua resistenza opposta dai nostri rappresentanti, che hanno fatto emergere la lacunosità e la pericolosità del suo contenuto. Tutto ciò è accaduto in un senato dove, al di fuori delle nostre opinioni contrastanti, tutto viene approvato nel silenzio assordante dei suoi componenti. Ora, dopo aver incassato l'approvazione in Cda, il regolamento approderà martedì in Senato Accademico per il voto definitivo».
«Per questo, i nostri senatori accademici Mario Russo, Francesco Tevere e Marta Tipaldo hanno chiesto di rimuovere il "danno all'immagine e all'interesse" tra i comportamenti punibili e di istituire una commissione paritetica Docenti-Studenti che si esprima sulla responsabilità degli Studenti sotto procedimento. È la nostra proposta per sventare uno dei peggiori attentati alla democrazia e al confronto nel nostro Ateneo».
«Quello che auspichiamo è che la nostra comunità accademica, assopita da anni in ogni sua unità, abbia un moto di orgoglio e riconosca la gravità di questa azione politica, adempiendo alla propria missione educativa e dimostrando di conoscere e applicare i valori posti alla base della nostra Costituzione. In ogni caso, ci troveranno sempre qui, in trincea, nonostante tentativi di censura e minacce di sospensione, a lottare per difendere i nostri diritti e dire sempre la nostra opinione».