«Salvate "i vuzzi" di Schiavonea». Ancora ferma la pratica del porto a secco
A tenere alta l'attenzione sulla questione dei piccoli pescatori costieri, in crisi economica profonda, è il presidente del Comitato pescatori calabresi, Salvatore Martilotti: «Ci appelliamo al sindaco affinché ascolti le nostre istanze»
CORIGLIANO-ROSSANO - Tentare di salvare le piccole barche tradizionali (i vuzzi) dei pescatori artigianali dal continuo declino assicurando loro una presenza legale con servizi sulla spiaggia antistante il Borgo marinaro, come previsto dasll’art.20 del Piano Spiaggia AU Corigliano, rappresenterebbe un’azione meritoria del Sindaco di Corigliano-Rossano.
«I vuzzi – dichiara Salvatore Martilotti, presidente del “Comitato Pescatori Calabria” - rappresentano un patrimonio storico-culturale e socio-economico identitario della pesca artigianale locale e delle tante comunità costiere sparse lungo i due litorali della nostra regione. Certamente la crisi strutturale, che viene da lontano, implementa dall’emergenza da covid-19, ha messo in ginocchio il segmento più rilevante della pesca calabrese».
La storica flottiglia artigianale di Schiavonea vive da tempo un forte declino e questo, precisano ancoera dal Comitato dei pescatori, a causa delle «continue disattenzioni amministrative del passato», fino ad arrivare al paradosso della presenza illegale sulla “storica” spiaggia dei pescatori. «Certamente - aggiunge Martilotti - la carenza di servizi, la debolezza strutturale delle micro-imprese, i vincoli all’utilizzo di tecniche e attrezzi da pesca, ma anche l’inquinamento litoraneo e le riduzioni delle aree di pesca abituali lungo la fascia costiera, insieme alla mancanza del punto di sbarco (obbligatorio per legge) e di un “mercatino ittico al consumo” per la vendita diretta delle modiche quantità sbarcate hanno contribuito a determinare un declino costante della pesca artigianale con riduzione degli occupati, della produzione e del fatturato delle micro-imprese a conduzione famigliare».
«La tendenza, in questa fase di grave emergenza sanitaria, è preoccupante - prosegue - se consideriamo che la piccola pesca ha un forte impatto sul tessuto economico locale. Insomma, considerato che piove sempre sul bagnato, insieme al declino, oggi dobbiamo prendere atto che da marineria delle lampare siamo passati allo “sfratto” dalla spiaggia per “occupazione abusiva del demanio marittimo”».
Eppure "i vuzzi" sono in grado di raccontare la storia di questa importante marineria. Sono piccole barche tirate a secco sulla spiaggia antistante il Borgo marinaro che fin dagli inizi del novecento sono protagoniste della vita della marineria di Schiavonea, così come di tante altre Comunità costiere della Calabria. Nelle storie di queste barche si intrecciano le vicende dei pescatori artigianali, della vita grama nei decenni passati delle famiglie dei marinari, delle storie dei pescatori migranti in cerca di lavoro, le cronache di imprese temerarie, di pescate miracolose offuscate da diverse tragedie, grandi e piccole, con la perdita di tante vite umane in mare che hanno colpito questa marineria storica».
«Oggi - in questa fase di emergenza sanitaria, economica, sociale ma anche etico morale - i vuzzi sono l’espressione della crisi strutturale della piccola pesca artigianale con i pescatori in ginocchio. Forse chi ha la responsabilità amministrativa dovrebbe non perdere ulteriore tempo a ripristinare la legalità per salvare queste barche tradizionali e per questo che vogliamo lanciare un appello – continua Salvatore Martilotti - per impegnare gli amministratori locali e regionali a cercare di salvare questo patrimonio storico-culturale, marittimo, materiale e immateriale, ma soprattutto identitario della pesca artigianale e, così, cercare di coniugare identità e futuro per, superare l’emergenza ,ma, soprattutto, assicurare uno scenario di sviluppo alla pesca artigianale».
E qui a Corigliano-Rossano non può che essere chiamato in causa il Comune. Dopo l’approvazione del progetto (FEAMP MIS. 1.43 per l’annualità 2021) da parte della Regione bisognerebbe non perdere tempo nella realizzazione del “Porto a secco”. «Con il progetto approvato, sicuramente, si è fatto un passo in avanti per uscire dalla marginalità e costruire una proposta complessiva in grado di coniugare identità e futuro della pesca artigianale. Adesso è tempo di proposte per superare l’emergenza e delineare uno scenario di sviluppo inter-settoriale della pesca artigianale nell’ambito dell’economia costiera. In questa direzione – conclude Salvatore Martilotti - ci permettiamo di suggerire al Sindaco di Corigliano-Rossano di avviare una fase di ascolto per cercare di puntare, tutti insieme, ad un modello di sviluppo integrato della fascia costiera del nostro litorale fatto di biodiversità, sostenibilità economica e sociale partendo dall’ottimizzazione degli strumenti finanziari dell’Unione europea nella Programmazione UE 2021/2027 a partire dal decollo dal ”FLAG Corigliano-Rossano” per dare centralità all’economia costiera e, soprattutto, gestire da protagonisti i fondi comunitari pesca per nuove opportunità di sviluppo e occupazione, soprattutto, giovanile. Ma ci permettiamo anche di suggerire al Sindaco di far decollare uno strumento di ascolto con la costituzione della “Consulta del Mare” per coinvolgere tutti gli operatori del mare e dell’economia costiera e far sì che la Consulta del Mare diventi lo strumento dove avanzare proposte e suggerire progettualità per l’economia costiera del Comune con la maggior estensione litoranea della Calabria».