12 ore fa:Uva risponde ad Antoniozzi: «Noi ragioniamo per l’interesse del nostro territorio senza limitarne altri»
11 ore fa:La Vignetta dell'Eco
10 ore fa:Dietro la violenza di genere: un fenomeno dalla profonda matrice culturale
9 ore fa:Visita dell'ambasciatore dell'Azerbaigian a Corigliano-Rossano
15 ore fa:Assemblea Anci: la prima volta di Frascineto con Prioli
14 ore fa:Amendolara, maggioranza: «Insieme a Straface per individuare le soluzioni per i disagi sanitari»
10 ore fa:Anche il Liceo Linguistico di Rossano in testa alla classifica provinciale di Eduscopio 2024
16 ore fa: Da Co-Ro a The Voice Kids, il talentuoso Marco Della Mura brilla su Rai 1
17 ore fa:Sorical, i sindacati sono sul piede di guerra: proclamato lo stato di agitazione
18 ore fa:Vittime di femminicidio, il Senato ricorda la rossanese Maria Rosaria Sessa

L'Ospedale della Sibaritide «sarà un'eccellenza sanitaria, pronta entro il 2023»

3 minuti di lettura

CORIGLIANO-ROSSANO - «Allo stato attuale stiamo rispettando il programma dei lavori, e l’ultimazione dell’opera è prevista alla fine del 2023, però stiamo facendo il massimo per terminare il prima possibile». Sono state proprio queste le parole del Responsabile progettuale del cantiere del costruendo ospedale della Sibaritide, l’ingegnere Domenico Petrone, riferendosi all'opera che insieme al Megalotto 3 della Strada Statale 106 rappresenta la più grande opera pubblica in fase di realizzazione nella Calabria del nord-est.

Sono tanti i cittadini che parlano di quest’opera come opera “incompiuta”, e tutti aspettano di vederla realizzata. Per questo motivo l'Eco dello Jonio ha voluto vederci chiaro, con l'intento di provare a togliere i numerosi dubbi che questa grande opera si porta dietro da ormai troppo tempo. La diffidenza è tanta, e noi avevamo davvero il bisogno di vedere con i nostri occhi a che punto si trova lo stato del cantiere.

L'ultima puntata del talk dell’Eco in diretta (guardala qui) si è tenuta appunto in una location inedita: siamo andati nelle viscere del costruendo Ospedale di Insiti che nasce al centro delle aree urbane di Corigliano-Rossano. 

È stata la prima volta che le telecamere hanno avuto la possibilità di accedere al cantiere. Abbiamo parlato con il Responsabile progettuale e referente del concessionario, l’ingegnere Domenico Petrone che ci ha illustrato lo stato dei lavori.

Una struttura che per molti anni è rimasta aperte sulle carte per quanto riguarda le fasi progettuali e che oggi a quindici mesi dalla consegna dei lavori si trova già ad uno stato d’opera abbastanza avanzato.  «I lavori - ha detto Petrone - sono iniziati appunto da qualche mese, abbiamo completato già i muri di sostegno perimetrale ed ora, stiamo avanzando con un ritmo abbastanza elevato per la realizzazione del Piano rigido meno uno che ospiterà l’intera struttura ospedaliera, che è già pronta in stabilimento e non attende altro che essere posata in opera».

L’ingegnere Petrone è figlio del territorio corissanese che ha acquisito fuori per diversi anni, le competenze adatte a svolgere tale lavoro. Ha avuto l’opportunità di investire tutte le sue conoscenze su questa importante opera. «Ho apprezzato molto la chiamata della ditta D’Agostino del quale ritengo importante sottolineare l’impegno complesso per portare a fine una struttura di grande utilità per tutta la comunità. Metterò tutto il mio impegno per portare ad una gran riuscita il progetto... L’obiettivo che accomuna tutti noi – continua Petrone - è quello di realizzare non un semplice ospedale, ma un’eccellenza sanitaria a livello europeo».

Andiamo nei numeri, nella concretezza di questo cantiere. Sono circa 70 gli operai che lavorano anche con una certa celerità per portare a termine l’opera. «Lavoriamo duramente anche quando il tempo di alcune giornate non ce lo permette, proprio perché abbiamo il “vento in poppa”. Sono appunto settanta le maestranze impiegate in cantiere, e ci stiamo preparando ad aumentare ancor di più il ritmo. Sappiamo che ad oggi, dall’esterno non c’è uno scenario nitido, ma bisogna ricordare che questo cantiere si estende su una superficie coperta di 16 mila metri quadri. È stato realizzato uno scavo di oltre 9 metri e quindi, ci stiamo elevando e vogliamo arrivare in cima».

Qual è il numero massimo degli operatori che saranno occupati e in che tempi all’interno del cantiere? «Il numero degli operatori è destinato ad aumentare progressivamente, e quando le opere saranno cantierate si raggiungeranno i picchi di 250 maestranze al giorno. Ci stiamo attrezzando perché potrebbe essere utile anche lavorare su più turni, lavorando soprattutto in sicurezza».

Finora sono stati utilizzati 4,5 milioni di chili ferro, questo significa che tale opera sarà la prima grande opera pubblica del nuovo millennio della Sibaritide con una capacità antisismica importante. «Oltre a questo, sono stati posati 35 mila metri cubi di calcestruzzo, sono stati movimentati circa 11 mila metri cubi di terreno. Sulla superficie sono stati già posati 426 isolatori sismici che appunto serviranno ad attutire il sisma qualora si presentasse e salvaguardare l’opera e la sua delicata utenza. Crediamo che nel giro di qualche settimana inizieremo le operazioni di varo dei moduli prefabbricati. Purtroppo l’emergenza sanitaria sta mettendo in ginocchio anche il nostro settore ma noi siamo qui e ci stiamo impegnando al massimo. Tutti i partner che abbiamo selezionato sono i Leader nei loro settori ed insieme a noi hanno sposato con entusiasmo questo grande progetto. C’è grande volontà di far parte del rilancio del nostro territorio». 

Veronica Gradilone
Autore: Veronica Gradilone

26 anni. Laurea bis in Comunicazione e Tecnologie dell’Informazione. Mi piace raccontare le storie, non mi piace raccontare la mia