A Saracena tutto pronto per la festa di San Leone: la Città si affida al suo Protettore
Il sindaco, Renzo Russo, consegnerà simbolicamente le chiavi della città al Santo Patrono nel corso della celebrazione eucaristica di domenica alle ore 17:30
SARACENA - Ritorna l'appuntamento con l'identità e la fede: domenica 20 febbraio Saracena festeggia il suo patrono, San Leone vescovo. La pandemia che lo scorso anno aveva praticamente annullato ogni appuntamento di festeggiamenti, per la prima volta nella storia della comunità, anche quest'anno costringe la comunità ad una festa patronale in forma ridotta. Il sindaco, Renzo Russo, consegnerà simbolicamente le chiavi della città al santo patrono nel corso della celebrazione eucaristica di domenica alle ore 17:30 nella chiesa di San Leone.
Non ci sarà la fiaccolata per le strade del borgo, ma solo un falò simbolico davanti la chiesa parrocchiale. Ma rimane il legame profondo di Saracena e dei saracenari al santo patrono, «indissolubile nel corso dei secoli e che la distanza e le restrizioni di questi ultimi due anni non cancellano, ma altresì rafforzano in attesa di poter tornare a festeggiare insieme, come un tempo, questa storica e sentita festa di popolo» ha sottolineato il sindaco Renzo Russo.
Nel corso del ciclo delle novene l'amministrazione, nel giorno dell'affidamento a San Leone, ha voluto offrire in dono ai 18enni una copia della Costituzione Italiana, e sostenuto i festeggiamenti con un contributo di 2500€.
«La festa di San Leone - ha sottolineato il sindaco, Renzo Russo - è parte del nostro patrimonio culturale e tradizionale, è testimonianza vera del legame profondo di un popolo con la sua storia e la sua intimità più verace e profonda che diventa patrimonio condiviso. Speriamo presto di tornare a fare festa insieme e urlare al cielo le invocazioni al nostro protettore nell'abbraccio comunitario che evidenzia il ritmo e il senso di questo appuntamento. Per ora rinnoviamo l'affidamento a San Leone per la nostra gente, offriamo a lui i desideri e le attese per una vera ripartenza, sperando di lasciarci alle spalle questo tempo che ci ha messo a dura prova e ci ha privato delle nostre tradizioni e dei legami profondi che ci contraddistinguono».