Co-Ro, domani la presentazione del libro "Le radici e le Ali. In ricordo di Antonio Schiavelli"
«L'elaborazione del lutto attraverso un esperimento di scrittura collettiva, tra emozioni, ricordi e la memoria di un grande uomo che ci ha lasciato troppo presto». Il libro sarà presentato alle 11 al Castello Ducale
CORIGLIANO-ROSSANO - L'elaborazione del lutto attraverso un esperimento di scrittura collettiva, tra emozioni, ricordi e la memoria di un grande uomo che ci ha lasciato troppo presto. Questo è "Le radici e le Ali. In ricordo di Antonio Schiavelli" edito da Donzelli editore e che sarà presentato domenica 19 dicembre, alle 11, nelle sale del Castello Ducale.
Un libro fatto di cuore e pancia, di memoria condivisa fatta di piccoli tasselli, dei ricordi di chi lo ha conosciuto, che insieme compongono la tela di una vita spezzata da un male incurabile. Un incontro corale, a più voci, che ha come claim, spunto di partenza, "Antonio Schiavelli, o della lungimiranza". Perché questo è stato Antonio Schiavelli, un uomo che ha sempre visto lontano, oltre lo sguardo comune, pur restando tenacemente legato alla terra. La sua terra. Quella Piana di Sibari che non ha mai abbandonato.
L'evento, patrocinato dal Comune di Corigliano-Rossano, vedrà la presenza del sindaco Flavio Stasi, che porterà i saluti dell'Amministrazione comunale, cui seguiranno gli interventi di Mimmo Cersosimo, professore ordinario di Economia Applicata all'Unical, Giovanni Soda, direttore Nucleo di valutazione e verifica investimenti pubblici Regione Calabria e Mimmo Pappaterra, presidente Parco nazionale del Pollino. A moderare l'evento l'assessore alla Cultura, Alessia Alboresi.
«Radici e ali, l'eredità di Antonio Schiavelli è questa - afferma l'assessore Alboresi - un uomo capace di vedere oltre il presente, con una visione illuminata delle cose e profondamente legato alla sua realtà. Un uomo dall'immensa cultura e dai mille interessi. Una figura dal profondo spessore umano e intellettuale. Ci manca, oggi, come due anni fa. E con questo evento vogliamo celebrare quello che è stato e quello che ha lasciato in tutti quelli che lo hanno conosciuto».