Da 35 anni torna puntualmente in Calabria per votare. La storia di Carlo Bauleo, emigrato in Svizzera
La sua presenza nelle urne per le elezioni regionali non è mai mancata. Lo abbiamo intervistato, per comprendere cosa lo spinge a contribuire da anni a quel "rito" che dovrebbe rendere la Calabria migliore
CORIGLIANO-ROSSANO - Durante il periodo delle elezioni regionali sono tanti i connazionali che vivono all’estero e decidono, per amore della propria terra di nascita, di tornare per restituire attraverso il voto una speranza per il futuro.
Uno di questi, è Carlo Bauleo, paludese d’origine e figlio degli anni ’70, che circa trentacinque anni fa ha dovuto, per forza di cose, lasciare la propria terra trasferendosi all’Estero, in Svizzera.
Ed è proprio da 35 anni che, la sua presenza al rinnovo regionale calabrese non è mai mancata. Lo abbiamo intervistato, per comprendere, cosa lo spinge a contribuire puntualmente, attraverso la votazione, a "rendere la Calabria migliore".
Carlo, perché è così forte il tuo amore per la Calabria? «Perché è la mia terra, le mie radici. A malincuore ho dovuto lasciarla, come in tanti, però il legame è molto forte. Mi piace partecipare al miglioramento di questa meravigliosa terra».
Cosa ti spinge ad essere così devoto al voto? «Esprimere il proprio parere è la cosa più democratica che esista. Io voglio contribuire al paese. A prescindere dalle preferenze che ognuno ha, il discorso del voto è una cosa naturale. Tutti dovrebbero partecipare, da cittadini attivi e non passivi perché insieme si può solo migliorare».
«La Calabria è bellissima - continua Carlo - Dio ci ha fatto un regalo, dandoci tutto quello di cui abbiamo bisogno. A livello territoriale e paesaggistico non ha nulla da invidiare a nessuno».
La Calabria è bellissima sì, ma dalle mille difficoltà. Cosa ti spinge a credere in un rinnovo della classe politica regionale? «Basta una classe dirigente seria, che creda nel territorio. È una questione soprattutto organizzativa e di credere in ciò che si fa. Io ho avuto la possibilità di viaggiare molto, e davvero, in altri posti del mondo non trovo la stessa bellezza che riscontro nella mia Calabria».
«Io spero che le nuove generazioni - continua il connazionale - prendano in mano il futuro della regione, perché è importante che si interessino al miglioramento del proprio paese. Noi davvero non abbiamo bisogno di altro, perché abbiamo tutto quello di cui c’è bisogno».
Infine, a cosa aspiri per una Calabria migliore? «Due cose fondamentali: Il turismo credo che sia uno dei settori dove investire maggiormente. Quando torno in Calabria da turista, inoltre, una delle paure principali è legata al problema della sanità che è un pensiero che accomuna molti tra chi decide di trascorrere le vacanze in Calabria. In secondo luogo, credo che la casa debba essere defiscalizzata. Il mattone è la ricchezza che fa girare l’economia degli artigiani e credo che uno dei compiti della prossima rappresentanza alla regione sia proprio farsi carico di una tassa inutile come l’imu».
«Un altro elemento interessante su cui investire sarebbe un aeroporto che sia funzionale al turismo. Oppure dei traghetti che possano collegare le zone di mare nel periodo estivo. L’agricoltura, altro tassello fondamentale della nostra Calabria, è da preservare e valorizzare».
Carlo è un uomo che ama la Calabria e da tale ha deciso di migliorarla giorno dopo giorno.