Sette anni dalla venuta di Papa Francesco a Cassano: ecco il ricordo del Sindaco
Papasso: «Le Sue parole di scomunica alla mafia e alla criminalità organizzata hanno scosso le coscienze dei calabresi e del mondo intero e ci hanno reso più forti e più motivati per costruire una società migliore»
CASSANO JONIO - «Sono trascorsi 7 anni ed ancora rimane impresso nel cuore e nella mente della Comunità di Cassano All’Ionio il ricordo della giornata più memorabile della sua storia. Anche quest’anno il clima di incertezza, determinato dalla pandemia, ci ha impedito, per come è avvenuto nel passato, di organizzare un evento culturale di alto spessore per celebrare l’anniversario del 21 giugno 2014, quando il Santo Padre è venuto a benedire la terra di Calabria ed a stringere nel suo abbraccio tenero e paterno la gente di Cassano All’Ionio».
È quanto afferma il sindaco Papasso ricordando, nel settimo anniversario, la venuta di Papa Francesco a Cassano Jonio.
«Papa Francesco – aggiunge - ha regalato una gioia immensa ad una Città fatta di gente fiera, tenacemente legata alle proprie tradizioni e, soprattutto, alle proprie profonde radici cristiane; alla Città sede dell’antica Diocesi dei due Mari, oggi mirabilmente guidata da Monsignor Francesco Savino. È stato un dono meraviglioso la venuta di Papa Francesco e per questo esprimiamo sempre gratitudine nei confronti del Vescovo Emerito, Don Nunzio Galatino, che si è speso perché si realizzasse un sogno che non avremmo mai immaginato di poter vivere».
«Il 21 giugno 2014 – continua - ha segnato la data di inizio di un cambiamento di cui questa terra aveva estremo ed urgente bisogno e, per noi amministratori, che quotidianamente ci spendiamo nella ricerca del bene comune, motivo di speranza, stimolo a fare di più e meglio. Le Sue parole di scomunica alla mafia ed alla criminalità organizzata hanno scosso le coscienze dei calabresi e del mondo intero e ci hanno reso più forti e più motivati a lavorare per costruire una società migliore, più giusta, eguale e solidale».
«La nostra Amministrazione, - spiega - da quel giorno, ha acquisito più vigore e più energia per combattere, passando dalle parole ai fatti e mettendo in atto azioni concrete, ogni forma di violenza e di prevaricazione per rendere libera la Città dalla prepotenza di coloro che condizionano la vita degli onesti ed il futuro di una terra bella, che non vuole più essere “amara”, ma progredire e crescere nella concordia e nella tranquillità dell’ordine sociale, in ogni sua forma di espressione».
«Dopo quella giornata ci siamo sentiti più predisposti a “proteggere la casa comune”, a custodire il bellissimo paesaggio naturale, che il Creatore ha voluto disegnare in questo lembo di terra di Calabria e a lavorare per la collettività, guardando con occhio particolare ai poveri ed agli ultimi. Nel cuore dei nostri giovani, specialmente, è rimasta scolpita in maniera indelebile l’esortazione di Papa Francesco a “non lasciarsi rubare la speranza” e, per questo, si sono sentiti meno soli, più forti e pronti ad essere artefici del loro futuro e del futuro della nostra bellissima terra, desiderosa di progresso e di riscatto» conclude.