Da Scala Coeli a Campana, alla scoperta del parco dei Giganti di pietra
Dalla “A’ Lifànda” alle “Pietre dell’Incavallicata”, dal “Dinosauro disteso” alla “Balena di Pietra”. Posti che tutti vedono, ma che pochi guardano diventano attrattori turistici, misteri da svelare, tesori da custodire
SCALA COELI – Scala Coeli è un borgo disteso su una collina affacciata sullo Jonio che lo scrittore calabrese Massimiliano Capalbo definisce come una “piccola Matera”: con grotte inesplorate e una natura rigogliosa che cela inestimabili tesori, che solo occhi attenti e curiosi riescono a discernere.
Ed è proprio grazie a questa curiosità che nell’estate del 2020, nel territorio di questo piccolo Comune, Nicola Abruzzese e Amedeo Fusco, durante una passeggiata, si sono accorti di un monolite dalle sembianze di un grande mammifero con la proboscide: “A’ Lifànda”, il più grande elefante della Calabria e tra i più grandi al mondo.
Ma questa terra continua a stupire e proprio lo scrittore Massimiliano Capalbo racconta di un’ulteriore scoperta: «Il 25 settembre del 2012, mentre perlustravo il territorio tra Cariati e Scala Coeli, mi imbattei in una strana formazione rocciosa immersa nella macchia mediterranea del posto. Rimasi colpito dalla sagoma, molto simile al profilo di un dinosauro, con tanto di occhio e bocca. Sembra sonnecchiare e giocare a nascondino con chi, passando di lì, non riesce a notarlo. Tenni per me quella suggestione».
«A distanza di quasi 10 anni da quel giorno – scrive Capalbo - mi capita di leggere un post su Fb di Nicola Abruzzese, nel quale annunciava la scoperta di un elefante, o meglio di una montagna a forma di elefante nel suo comune, con tanto di foto. Non ho esitato a inviargli le foto del dinosauro che lui non conosceva e che adesso gli consente di poter immaginare il territorio di Scala Coeli come un parco di giganti naturali, di sculture naturali che potrebbero rappresentare, assieme a tutte le altre attrattive presenti, un’occasione di sviluppo turistico sostenibile».
Un “Parco di Giganti naturali” che si potrebbe estendere ai comuni vicini. Basti pensare alle Pietre dell'Incavallicata di Campana note come l’Elefante. In quello stesso Comune risiede anche una meno conosciuta scultura naturale a forma di “balena”, chiamata proprio “Pietra della Balena” collocata nella zona chiamata “Torracca superiore”.
Così, posti che tutti vedono, ma che pochi guardano diventano attrattori turistici, misteri da svelare, tesori da custodire. Dovremmo esercitare tutti questo nuovo modo di volgere lo sguardo verso ciò che ci circonda per apprezzare il bello che la nostra terra può offrire.