Campana, accordo Comune-Unical per un progetto di valorizzazione scientifica e culturale
Studiare il sito dell’Incavallicata da un punto di vista antropico e naturalistico, datarne le origini, lavorare alla sentieristica e migliorarne valorizzazione e fruizione attraverso percorsi di alto pregio naturalistico
CAMPANA - Studiare il sito dell’Incavallicata da un punto di vista antropico e naturalistico, datarne le origini, lavorare alla sentieristica e migliorarne valorizzazione e fruizione attraverso percorsi di alto pregio naturalistico.
Questi i punti cardine della convenzione che è stata scritta nella giornata di martedì 4 maggio fra il Comune di Campana, rappresentato dal sindaco Agostino Chiarello e dal vicesindaco Luigi Spina, e il dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della terra dell’Università della Calabria rappresentato dal direttore del dipartimento Professore Giuseppe Passarino.
All’incontro hanno presenziato i due responsabili scientifici del progetto, i ricercatori del dipartimento Dibest Rocco Dominici e Adriano Guido.
Il progetto, della durata di tre anni, si divide in due parti. La prima sarà dedicata allo studio scientifico del sito dell’Incavallicata, atto a individuare con certezza l’origine antropica o naturale dei megaliti e alla datazione dell’origine del sito. La seconda parte del progetto prevede la creazione di un percorso ad elevato pregio ambientale e di interesse storico “Campana Centro storico Piazza Parlamento – Iertu dell’Eternità – Fiume Nicà – Pietre dell’Incavallicata”, finalizzato alla creazione di progetti di tutela e valorizzazione turistica, culturale e ambientale.
«Si tratta di un progetto ambizioso e di grande respiro – ha dichiarato a margine dell’incontro il sindaco Agostino Chiarello – reso ancora più necessario dalla scoperta dell’Elephas Antiquus del lago Cecita la cui somiglianza con la pietra dell’Incavallicata è piuttosto impressionante».
«Voglio ringraziare l’Unical e il dipartimento di Dibest per aver deciso di accettare la nostra proposta di un lavoro sinergico che possa permetterci di risalire sia alla datazione del sito sia alla sua origine antropica o naturale».
«Nel caso in cui gli studi dovessero individuare come artificiale l’origine dei megaliti ci troveremmo di fronte ad una scoperta archeologica sensazionale che porterebbe l’Incavallicata ad essere uno dei siti archeologici più antichi d’Europa».
«Tutto questo – ha concluso Chiarello – servirà non solo a Campana ma ai territori del Basso Jonio Cosentino e dell’Alto Crotonese da volano di sviluppo per creare e implementare strategie turistiche e di valorizzazione del territorio, aumentando l’attrattività e la capacità di generare interesse».