Strafece: «Valorizzare il Parco dedicato a Fabiana Luzzi, plauso a Domanico per il suo progetto»
«un progetto del Parco, proteso alla valorizzazione dell’esistente ed all’edificazione di un nuovo corso, nel quale funzionalità e gusto estetico mirabilmente si fondono»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Un viaggio quasi ‘dantesco’ tra i sentieri dell’anima e della memoria. È ciò che mi ispira la visione del progetto di valorizzazione del Parco periurbano comunale di Corigliano Scalo intitolato alla nostra giovanissima e indimenticabile Fabiana Luzzi. Un progetto avveniristico ma nient’affatto utopistico, una visione lungimirante, poetica ed emozionale mirata a soddisfare le legittime esigenze di miglioramento della qualità della vita della comunità, frutto dell’estro creativo, della competenza e della professionalità di un nostro brillante concittadino: l’ingegnere Nilo Domanico».
È quanto dichiara l’ex sindaco di Corigliano Calabro, Pasqualina Straface, rappresentante del Movimento del Territorio, che in una nota evidenzia l’importanza e la valenza del progetto del ‘nuovo’ Parco situato in via Provinciale, nell’area urbana coriglianese.
«A distanza di sette anni dall’intitolazione del Parco comunale di Corigliano a Fabiana Luzzi, alla cui famiglia continuiamo ad esprimere i nostri più sinceri sentimenti d’affetto e vicinanza, giunge l’elaborazione di questo prezioso ed encomiabile progetto, figlio della fervida mente e del cuore grande dell’ingegnere Domanico, autore di numerosi e prestigiosi lavori di riqualificazione realizzati in tutto il mondo nonché del “Giardino dell’Eden” in Oman, il Giardino Botanico che una volta completato sarà il più esteso e tecnologico al mondo».
«Il talento di questo nostro concittadino, che ha deciso di mettere a disposizione la sua professionalità al servizio della comunità di Corigliano-Rossano per una nobile causa, non poteva che dare alla luce – prosegue Straface – un progetto del Parco, proteso alla valorizzazione dell’esistente ed all’edificazione di un nuovo corso, nel quale funzionalità e gusto estetico mirabilmente si fondono».
«È stato lo stesso ingegnere Domanico ad illustrarlo sapientemente: “L’antico simbolismo dei quattro elementi della vita, un’armonica relazione tra gli elementi naturali, terra, acqua, fuoco ed aria, che divengono elementi architettonici/paesaggistici costitutivi ed essenziali per la creazione della Valle dell’Eden, che ha il suo cuore nel doppio infinito terracqueo che avviluppa le colline a spirale: la collina dell’acqua a settentrione, la collina del fuoco a meridione, la collina dell’aria a oriente, la collina della terra a occidente, che convergono nel crocevia dell’infinito, in vitale armonia, disvelando al cielo la sprigionata quintessenza” ».
«Un excursus umano – conclude Straface -, culturale e relazionale nel quale ciascheduno potrà usufruire pienamente della bellezza di un luogo che nasce e si configura come pensato per costituire il reale centro vitale, aggregativo e propulsivo, della e per la comunità. Non possiamo che esprimere attestati di gratitudine e ammirazione nei confronti dell’ingegnere Domanico per questo magnifico dono che ha inteso fare alla città natia e rivolgere un appello alle istituzioni affinché tale progetto venga sostenuto in toto per addivenire alla sua tangibile realizzazione».