Primo Levi protagonista al Polo Liceale di Rossano
Disumanità e umanizzazione dei rapporti, memoria e oblio, caduta e ripresa, indifferenza e compassione, questi i temi dell'evento
CORIGLIANO-ROSSANO - Il Laboratorio Interdisciplinare di Studio e Ricerca “Albatros”, costituito da filosofi, psicologi, psichiatri, psicoanalisti, docenti e Associazioni di familiari, utenti, volontari e operatori che si occupano di sanità mentale, di assistenza e di ricerca (“L’Orizzonte”; “Piccoli Passi Per…”; “Liberamente”; “Aiutiamoli”; “Volo del Cuculo” e “L’Approdo”, tutte di Bergamo e Provincia; “Insieme per la mente” di Isola Vicentina (VI); “Amici dei Centri Diurni” di Ciriè (TO); Ass. “G. De Maria” di Cosenza; il “Centro Studi Psicologia delle Dinamiche Sistemico-Relazionali” di Barletta), in collaborazione con il Polo Liceale di Rossano, organizza per sabato 17 aprile p. v. a partire dalle ore 09:15 in streaming su: https://www.twitch.tv/pololicealestudenti un incontro seminariale dal titolo: “Primo Levi e gli altri: sofferenze, risposte, esiti”.
Il Laboratorio, interessato allo studio e alla ricerca sulla sofferenza e sulla ripresa, organizza l’incontro a seguito di diversi momenti di riflessione avviati dopo l’impossibilità di poter realizzare in presenza un convegno a Bergamo nel giugno 2020.
L’incontro su Primo Levi, testimone della Shoah, insieme a Liliana Segre, Sami Modiano, Edith Bruck, Piero Terracina, Nedo Fiano e altri, e scrittore tra i più importanti del Novecento, nasce dunque all’interno di un percorso di studi su ciò che determina nell’essere umano gli stati di sofferenza e come si possano allo stesso tempo prevenire e aiutare. In tal senso Etty Hillesum, Simone Weil, Edith Stein, Jean Améry, solo per citarne alcuni, avevano compreso quanto stesse accadendo lungo i tracciati e i binari della storia e sul dilagare e la contagiosità della peste nel cuore dell’Europa, cui anche l’Italia contribuì, e non solo nel settembre del 1938, con le leggi razziali, o fino al 1943. Levi venne deportato da Fossoli, Modena, Italia, nel febbraio del 1944, mentre L. Segre da Milano, N. Fiano inizialmente da Firenze e P. Terracina da Roma, nello stesso periodo, insieme a migliaia di altre persone. Non venne risparmiata neanche l’italica (!) Rodi, da dove venne deportato S. Modiano, insieme ad altri bambini, adulti e anziani. Tutti “colpevoli” di recarsi al tempio il sabato e non in chiesa la domenica, come ebbe modo di evidenziare un sopravvissuto.
Disumanità e umanizzazione dei rapporti, memoria e oblio, caduta e ripresa, indifferenza e compassione, indifferenza e responsabilità del volto dell’altro, solitudine e condivisione, patria ed esilio, l’essere straniero e familiare, burocratizzazione dei rapporti e relazione d’aiuto, contraddizione e semplificazione dei rapporti, banalità del male e banalizzazione del bene: sono soltanto alcuni dei temi emersi all’interno del Laboratorio nell’ultimo anno.
Primo Levi, con la mentalità analitica e scientifica del chimico, con la sua testimonianza, è riuscito a far riflettere su questioni centrali che attraversano temi antropologici, epistemologici, etici e clinici. La domanda infatti è non come si possa realizzare un incontro sulle riflessioni di Levi, ma come sia possibile che egli non venga adeguatamente studiato nell’ambito della psicologia per la testimonianza, le osservazioni, le domande e le descrizioni cruciali che nel corso dei suoi scritti e incontri, spesso realizzati nelle scuole, pone ogni volta. Timidi approcci sono stati compiuti da parte della psicologia sociale o da pioneristici studi, che, pur importanti, non sono certamente esaustivi.
L’incontro nasce così per riflettere sul contributo di Levi alla comprensione della sofferenza, delle cadute terribili e della possibile ripresa. L’uomo, che non si pone più domande, può giungere a compiere le azioni peggiori contro un altro uomo con violenza inutile e disumana. Tutti siamo chiamati a capire quale sia il proprio agire con gli altri e con se stessi, per rimanere uomini. Ad ogni passo. E chiedendoci ogni volta se siamo uomini.
Il seminario prevede il saluto iniziale del preside del Polo Liceale, Antonio F. Pistoia, e gli interventi di Antonio De Luca, psicologo psicoterapeuta, professore a contratto presso l’Università della Calabria, coordinatore del Laboratorio e psicologo presso il Ministero della Giustizia, di Micol Ascoli, psichiatra a Pechino, già consulente presso il Servizio di Consultazione Culturale dell’Università Queen Mary di Londra, e di Giuseppe Varchetta, psicologo dell’organizzazione, già professore a contratto presso l’Università Bicocca di Milano. Sono previsti riflessioni da parte degli studenti e dei docenti del Polo Liceale e di alcuni rappresentanti del Laboratorio.