I fuochi di San Marco e la festa del Patrono. Il 24 e il 25 aprile si rinnoverà la tradizione
La città di Corigliano-Rossano, nonostante la pandemia in corso, non si dimentica della tradizione
CORIGLIANO-ROSSANO, 24 aprile 2021 - San Marco e i festeggiamenti per il patrono a Corigliano sono dal 24 e 25 aprile 1836 - quando la terra tremò con una magnitudo pari a 6.2 gradi della scala Ricther - due feste di tradizione, identitarie e distintive, scolpite nella memoria. In quei terribili giorni le città subirono ingenti danni, a Rossano si contarono anche 89 vittime, nessuna a Corigliano. Tradizione e devozione vogliono che Rossano sia stata salvata dall'intercessione della Madonna dell'Achiropita e di San Nilo e Corigliano dal patrono, San Francesco di Paola, che da allora si festeggia giorno 25.
Quest'anno ricorre la 185esima edizione e come lo scorso anno è una edizione in forma di memoria, senza manifestazioni a causa della pandemia da Covid - 19.
Ma la tradizione in quanto tale, anche se in difficoltà e ristretta, verrà comunque rispettata e a Piazza Steri il 24 aprile, l'amministrazione comunale si farà carico di accendere un fuoco, che ricordi e commemori quel particolare evento, saranno inoltre accese 89 fiaccole in ricordo delle 89 vittime del terremoto. Le fiaccole accese saranno divise tra San Marco e Torre dell'Orologio. Mentre il 25 aprile alle 11, nella parrocchia di San Francesco di Paola, si reciterà una preghiera, con l'accensione della lampada votiva e il sindaco di Corigliano-Rossano reciterà l'atto di affidamento al santo e consegnerà le chiavi della città al Patrono. A seguire, sul sagrato, si reciterà una preghiera per le vittime del Covid -19 e i Vigili del Fuoco consegneranno una corona di allora per il santo. Il Comune in occasione della festa ha deliberato un contributo per la chiesa di San Francesco di Paola per la realizzazione di luminarie e fuochi pirotecnici in onore del santo
«Corigliano-Rossano vive due eventi distintivi ed identitari, legati del medesimo episodio, a un giorno di distanza l'una dall'altro, segno che la matrice del ricordo può e deve essere collante nella città unica - commenta l'assessore Tiziano Caudullo - anche quest'anno ci troviamo nella condizione di non poter festeggiare come dovuto, attraverso una serie di attività legate alle tradizioni locali, confidiamo che il prossimo anno si possa uscire dall'attuale emergenza e tornare alla vita come la conoscevamo»
«Per il secondo anno consecutivo ci troviamo nella condizione di non poter unire la memoria alla splendida festa che, seppur con significati diversi, tradizionalmente si tiene nei nostri centri storici per il 24 ed il 25 aprile – ha dichiarato il sindaco Stasi - eppure in questo momento particolare non solo per la nostra città, per l'intero pianeta, il ricordo di quell'evento sismico che è rimasto impresso indelebilmente nella storia e nella cultura della nostra comunità, è forse ancor più importante. Ci siamo sempre rialzati, ci rialzeremo anche stavolta».