Covid e scuola: all’IC di Cariati un dibattito tra esperti e famiglie
La dirigente Giudiceandrea: «Non va ancora tutto bene, ma bisogna guardare al futuro con l’ottimismo»
CARIATI - «Non va ancora tutto bene, ma bisogna guardare al futuro con l’ottimismo che è possibile avere, cercando una strada comune, che possa portare al compimento della missione della scuola e, nel contempo, contribuisca a sostenere e accompagnare gli alunni che più risentono delle conseguenze della pandemia».
Con questa dichiarazione d’intenti, la dirigente scolastica dell’IC Cariati, Agatina Giudiceandrea, nei giorni scorsi ha avviato un interessante e utile confronto su “Covid e scuola: dibattito con le famiglie”, organizzato in videconferenza con la partecipazione di esperti e dei rappresentanti dei consigli di classe, interclasse e intersezione e seguito in diretta streaming da una vasta platea di genitori, docenti e alunni.
Il primo esperto interpellato è stato Sinibaldo Iemboli, Dirigente Medico del 118, che ha dato modo di capire di più sulla sintomatologia causata dal contagio da Covid-19, sulla modalità di trasmissione del virus, sulla situazione epidemiologica del territorio; il suo coinvolgente intervento è stato avvalorato dalla personale esperienza non solo di medico in prima linea nella dura battaglia contro il Coronavirus, ma anche di paziente Covid in situazione di estrema gravità, dopo aver preso sul campo “la malattia maledetta e subdola, che nel cosentino continua fortemente a colpire e si sconfigge solo con le misure preventive”.
Altrettanto apprezzato, l’intervento di Clelia Caprio, psicologa e psicoterapeuta, che opera nell’Istituto come psicologo scolastico cercando di arginare il “terremoto emotivo” provocato nei ragazzi e nelle ragazze dal lungo periodo di pandemia. Sono in tanti, infatti, gli studenti e le studentesse di Cariati che ricorrono allo “sportello psicologico”, aperto nell’Istituto, trovando nella psicologa risposte e sollievo a situazioni emotive, ben illustrate dalla specialista anche con esempi di casi osservati, come disturbi d’ansia, attacchi di panico, difficoltà a concentrarsi e altri sintomi sviluppati in questo periodo, a partire dalla Sindrome da Lockdown o della Capanna, che li porta a isolarsi e ad essere rinunciatari.
Su questa opportunità e su come l’Istituto Comprensivo si stia prodigando con accurate misure di prevenzione e sicurezza dall’inizio della pandemia, fino all’ultima apertura del 19 aprile, ha relazionato il docente Referente Covid dell’Istituto, Giuseppe Minardi, sottolineando che i pochi alunni e del resto lui stesso, risultati positivi al Covid-19 per contatti esterni, non sono stati veicolo di contagio nella scuola, e sollevando una importante questione: “Il problema è fuori, si sta senza mascherina esponendosi al rischio”.
Molto intenso il dibattito, in cui i genitori, oltre a chiedere agli esperti ulteriori chiarimenti sulla trasmissione, le conseguenze e la gestione della malattia da Coronavirus, hanno tra l’altro manifestato le loro preoccupazioni sul rientro, specie in caso di fragilità degli stessi e dei loro familiari, e per il “balletto” delle continue aperture e chiusure; è stata anche avanzata la richiesta della possibilità della didattica digitale integrata (con classe parzialmente a distanza) nella scuola primaria, che però non è attuabile, ha spiegato la dirigente Giudiceandrea, in questo grado d’istruzione.
Da parte del dottore Iemboli e di diversi genitori è stata rinnovata la fiducia nella scuola, oltre che per le efficaci misure di prevenzione del rischio da contagio adottate nell’Istituto Comprensivo, per i benefici psicologici, emotivi, formativi e sociali della scuola in presenza.
All’incontro hanno partecipato anche l’insegnante e collaboratrice della Dirigente, Maria Viteritti, la presidente del Comitato Genitori Concetta Cuparo con la segretaria Giovanna Trovato e la presidente del Consiglio d’Istituto Rossella Sero.
(fonte foto studenti.it)