Al Carcere di Castrovillari un convegno contro ogni forma di violenza
All'iniziativa “Si sostiene… in carcere” hanno partecipato gli studenti dell’Ipseoa Ipsia Da Vinci seguendo le testimonianze, gli interventi istituzionali e i progetti educativi per promuovere rispetto e parità di genere per le detenute
CASTROVILLARI - Nella Casa Circondariale Rosetta Sisca si è svolto il convegno “Si sostiene…in carcere contro ogni forma di violenza”, al quale hanno partecipato numerosi relatori e studenti dell’Ipseoa Ipsia Da Vinci, che hanno seguito con attenzione e partecipazione i numerosi interventi.
«Gli intervenuti - si legge nella nota - hanno sottolineato la necessità del cambiamento della mentalità comune che, molto spesso, porta a far nascere nelle vittime ritrosia e vergogna nel denunciare la violenza subita. Il convegno ha avuto inizio con la lettura di poesie e testi da parte delle studentesse detenute dell’Ipseoa Wojtyla presenti: di particolare intensità è stata la testimonianza di Desiree che, con evidente commozione, ha raccontato la sua esperienza personale di donna, madre e moglie, costretta negli anni a subire gli abusi di suo marito. Ai saluti del Dottor Carmine Di Giacomo, comandante del reparto di polizia penitenziaria, ha fatto seguito l’intervento del dirigente scolastico dell’Ipseoa Ipsia Da Vinci, Immacolata Cosentino, la quale ha ribadito il ruolo centrale dell’istruzione e della cultura nel fornire alle donne gli strumenti per superare la loro condizione di subalternità nei confronti dell’uomo, sottolineando i vari progetti e attività che vengono costantemente promossi nella scuola che dirige».
«La dirigente ha sottolineato, inoltre, il fondamentale ruolo della famiglia nell’educazione dei ragazzi alla parità di genere e al rispetto, come componenti imprescindibili nella costruzione delle relazioni. Sempre in questa direzione anche l’intervento della professoressa Francesca Marino, delegata del dirigente Raffaele Le Pera, la quale ha parlato dell’importanza di educare i giovani al rispetto e al consenso. Di particolare interesse sono stati gli interventi di Francesca Stumpo, presidente di Soroptimist Club Cosenza e della dottoressa Rosita Paradiso, DS Reggente CPIA “V. Solesin”, Presidente Incoming Soroptimist Club CS, i quali hanno illustrato i progetti nell’area Fitness attivati nella casa circondariale con la creazione di un’area benessere con la presenza di una palestra, pensando ad un futuro migliore anche dal punto di vista fisico per chi sconta una pena».
«Tina Zaccato, garante comunale diritti delle persone detenute, ha ringraziato per la magnifica giornata segno di un percorso di rinascita personale, favorito dalla possibilità che il carcere diventi una struttura aperta all’esterno. La professoressa Anna De Gaio, presidente della commissione pari opportunità della regione Calabria, ha ribadito l’importanza della cooperazione tra tutte le componenti, la necessità di denunciare in ogni caso e in ogni luogo, perché’ l’amore non deve portare sofferenza, ma bisogna essere felici grazie dell’amore. La presidente associazione “Emi & Lia” Maria Domenica Maiuri, ha parlato dell’ottima sinergia tra direttore e personale che rendono la pena rieducativa, per far germogliare nelle detenute la possibilità di vincere la paura, grazie all’impegno di tutti, regalando un momento di simpatia raccontando la trama del racconto “Il colibrì” di Andrea Camilleri. Maria Luisa Mendicino, direttore degli Affari Generali, Formazione del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Calabria, ha sottolineato l’importanza della presenza di tanti giovani, destinati a cambiare il modo di pensare e gli atteggiamenti sbagliati, abbattendo il muro del silenzio che circonda i rapporti umani. Il convegno si è concluso con l’intervento del direttore Giuseppe Carrà, che ha evidenziato il grande coraggio delle detenute e dei tanti progetti portati avanti nella casa circondariale nel creare un’indipendenza economica per le donne che hanno scontato la pena. Uno di questi riguarda l’imminente apertura, il prossimo anno, di una casa famiglia per le donne in difficoltà a Castrovillari».
«Alla fine del convegno tutti gli ospiti e i relatori hanno potuto accedere ad un buffet è stato realizzato con grande impegno e sensibilità dalle studentesse detenute della scuola alberghiera guidate dalla professoressa Emiliana Greco, con la collaborazione attiva della prof.ssa Simona Verta e la partecipazione delle colleghe di laboratorio. L’allestimento racconta non solo un momento di condivisione, ma anche un percorso di crescita, creatività e riscatto».