Corigliano-Rossano, l’extravergine di Figoli è “Grande olio Slow”
Titolo ambito, attribuito da Slow Food soltanto agli extravergini eccellenti per pregio organolettico, aderenza al territorio e cultivar. Otto Torri: «Orgoglio regionale»
CORIGLIANO-ROSSANO – Quando, da imprenditori agricoli, si fa della ricerca della qualità la propria missione sociale, etica e culturale oltre che professionale e aziendale; quando la consapevolezza della forza distintiva e competitiva della propria terra diventa valore aggiunto della propria attività d'impresa; e quando, infine, si impreziosisce il proprio lavoro quotidiano con l'impegno di promozione e sensibilizzazione sui temi della sicurezza, della sovranità e dell'educazione alimentare, della filiera corta e del consumatore informato, vi sono tutti gli ingredienti per essere considerati ambasciatori dell'autentica Calabria che ci piace, la sola che può competere e vincere.
Otto Torri sullo Jonio, rete euromed per i turismi dal 1997 impegnata sui territori per la difesa del Made in Calabria di qualità, rinnova i complimenti all'azienda di Tommaso Figoli, storica e pluripremiata esperienza imprenditoriale di Corigliano-Rossano, destinataria nei giorni scorsi dell'ulteriore, prezioso riconoscimento conquistato dal suo extravergine d'oliva: è Grande Olio Slow; titolo ambito, attribuito da Slow Food soltanto agli extravergini eccellenti per pregio organolettico, aderenza al territorio e cultivar.
«Si tratta – continuano i rappresentanti del sodalizio che nel 2022 festeggerà il suo 25esimo anniversario – di un risultato importante del quale, assieme a quelli raggiunti dalle altre realtà d'impresa che fanno qualità in tutta la regione e la esportano nel mondo, può e deve andare fiera non soltanto la Sibaritide ma l'intera Calabria».
«Eravamo e restiamo convinti, infatti, che è soltanto sulla capacità di mettere letteralmente nel piatto e sul tavolo la qualità e quantità di inimitabile biodiversità agro-alimentare che questa terra eredita, custodisce e di cui può e deve essere consapevole e protagonista, che si gioca la vera sfida glocale in atto; che è – scandisce Otto Torri sullo Jonio – la stessa sfida della qualità della vita, del south working, della sovranità alimentare, del ritorno alla terra ed all'entroterra, del no-nutriscore e più in generale dello sviluppo eco-sostenibile».
«Da sempre sostenitore convinto e appassionato delle campagne di sensibilizzazione ed animazione portate avanti in tanti anni insieme alla nostra rete, di Tommaso Figoli apprezziamo e rilanciamo – aggiunge Otto Torri – anche e soprattutto la capacità di fare squadra, il senso di condivisione e di appartenenza e, ancora una volta quella responsabilità sociale d'impresa, che fa la differenza più bella».
È anche insieme a Figoli ed a tanti altri imprenditori che Otto Torri sullo Jonio ha fatto propria da decenni e non demorde sulla battaglia culturale contro la disinformazione sulle etichette e sui prezzi dell'extravergine nella grande distribuzione; quella per la preferenza dell'extravergine di qualità in cucina, nella ristorazione, nelle diete e per l'età evolutiva, così come l'impegno a tutela dell'ambiente e del paesaggio ulivicolo in particolare, per la trasparenza sul cibo spazzatura e la difesa della legalità e della correttezza nella filiera produttiva e di trasformazione.
(fonte foto food makers)