Cassano, sulle concessioni balneari «l’Amministrazione crea confusione. Qual è la sua posizione?»
È quanto chiede Guerrieri del “Movimento civico di centro”: «Non è chiaro se si voglia intraprendere una battaglia politica e assumersi le proprie responsabilità o fare da scarica barile»
CASSANO JONIO - «Siamo rimasti allibiti dall’enorme confusione fatta ieri in consiglio
comunale. Innanzitutto, si è fatta un’enorme confusione tra la direttiva Bolkestein del 2006 e la sentenza della corte costituzionale 10/2021 che non riguarda la direttiva Bolkestein ma fa riferimento ai principi del Tfue, e riguarda la totalità dell’attribuzione delle competenze allo Stato per una legge già in vigore, la 145/2018, che disciplina tutto il settore in materia di concessioni demaniali marittime».
È quanto afferma Michele Guerrieri del “Movimento civico di centro” che così continua: «Non
riguarda, dunque, la legge 145/2018 che riguarda la proroga fino al 2033 delle concessioni, che resta attualmente in vigore, ma si è nei confronti della Regione Calabria, impugnato dinanzi alla Corte Costituzionale la legge regionale 46/2019. Certo, la direttiva Bolkestein è di genere vincolante, e lo Stato Italiano ogni anno è sanzionato per il mancato recepimento nell’ordinamento italiano vigente, ma la volontà tutta politica di creare confusione su questo argomento è massima».
«Ci chiediamo – aggiunge - se nel citare ogni volta l’Anci, come fosse il Vangelo, si è dimenticati che proprio il presidente dell’Anci De Caro, nella città che amministra Bari, leggermente più estesa di Cassano nel litorale, sia impazzito a rinnovare le concessioni fino al 2033. A riguardo, non è chiara la posizione del Sindaco Papasso, se sia d’accordo o meno all’avvio di procedure di evidenza pubblica, dopo la pandemia e tutto quello che hanno subito i proprietari dei lidi, piva
costrette a ricorrere al credito per la deludente stagione estiva 2020, a causa della situazione pandemica, che ha tagliato oltre il 70% del fatturato delle imprese».
«Se sia d’accordo o meno – incalza - di esporre tutto questo, a grandi gruppi economici finanziari che vengono da fuori. Non è dunque chiaro se si vuole intraprendere una battaglia politica ed
assumersi le proprie responsabilità o fare da scarica barile a danno del nostro commercio e degli imprenditori balneari».
«Questa situazione potrebbe compromettere, inoltre, il bando in uscita della Regione, che potrebbe avere tra i requisiti più anni di concessione per accedere al finanziamento del calo del fatturato, concesso proprio ai balneari» conclude.