Corigliano-Rossano, Movimento per la Vita: «Da 35 anni promuoviamo la cultura della vita»
Bruno: «Definirsi oggi un pro-life significa offrire concreto supporto sociale, politico e culturalea 360°»
CORIGLIANO-ROSSANO – «In momenti particolari come quello che stiamo vivendo con la minaccia della pandemia col fiato sul collo del mondo intero, continuare a promuovere la cultura della vita, raggiungendo soprattutto i contesti più fragili e vulnerabili, significa impedire l’avanzamento del degrado, delle devianze e dell’isolamento sociale».
È quanto dichiara Natale Bruno, presidente del Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano, confermando l’impegno che il sodalizio continua a portare avanti esattamente da 35 anni.
Bruno coglie l’occasione per ringraziare i suoi predecessori e quanti hanno dato, o danno, un contributo prezioso alla causa del Movimento per la Vita di Corigliano-Rossano, ormai realtà consolidata del territorio.
«Definirsi oggi un pro life – aggiunge Bruno - significa offrire concreto supporto sociale, politico e culturale a 360°. Bisogna essere vicini per garantire il diritto alla sanità, alla giustizia, alla sicurezza e al lavoro; dialogare con scuola e famiglia, oltre che con le istituzioni civili e religiose e con le alte associazioni. Con gli anni aumentano le sfide, ma abbiamo l'obbligo di non scendere né a compromessi né, tanto meno, a favorire una contrapposizione già in atto, tra le nuove ed insidiose tendenze contro la vita, la persona e la famiglia. L’impegno è quello di favorire diritti sacrosanti per ogni individuo».
«Il Movimento per la vita – afferma - continua ad essere impegnato contro la cultura della morte, come l’ha descritta Giovanni Paolo II, contro il relativismo denunciato da Benedetto XVI e contro la cultura dello scarto citata da Papa Francesco. Ci opporremo con veemenza a tutte quelle situazioni di mala politica o di terrorismo culturale, ma mai giudicando nessuno. Abbiamo l'obbligo morale di ricordare ad esempio che la RU486 è un'aberrazione etica e morale: decidere di sopprimere un figlio, non è come curarsi il mal di testa».
«La bassezza della politica – conclude - nel non offrire supporto a gravidanze difficili, così come non prendersi cura delle fragilità della vita, come le forme di disabilità, non solo dimostra una palese incapacità a governare, ma evidenzia una profonda crisi della società».