Corigliano-Rossano ancora senza municipi: «C'è un deficit di democrazia»
L'allarme di Luciano Tramonti (Movimento per il Territorio): «Fusione iniziata male e gestita peggio»
CORIGLIANO-ROSSANO - «Una Città di 80.000 abitanti oppressa da una fusione iniziata male e gestita ancora peggio». È il j'accuse di Luciano Tramonti, componente del Movimento per il Territorio che fa una disamina sulla situazione amministrativa e sociale. Una situazione drammatica, dettata principalmente dall'assenza di una programmazione organica e di una organizzazione efficace che possa dare risposte alla città.
«I Municipi - dice Tramonti - si faranno ma senza una rappresentanza elettiva. I cittadini non potranno eleggere i propri presidenti ma avranno dei referenti territoriali nominati dal Consiglio Comunale o peggio ancora dal Sindaco. Saremo ancora più oppressi. La paura, della maggioranza, è che alle elezioni municipali possa vincere l'indentitá territoriale e una forte rappresentanza cittadina. Questo - aggiunge - si evince dalle parole del presidente della Commissione Statuto Maria Salimbeni».
Addirittura, per Tramonti si starebbe palesando «una sospensione della democrazia» necessaria per «imporre ancora una volta» il progetto di fusione «che non trova consensi tra i cittadini».
«I Fusionisti dopo essersi resi conto dell'errore cercano di nasconderlo ancora cancellando il diritto di voto. Qualcuno invece ritiene che la mancanza di democrazia sia collegabile alla paura del sindaco di vedersi, con una sola elezione, dimezzare i propri consensi soprattutto sui territori più periferici totalmente abbandonati. Sarebbe stata questa la concessione fatta a uno dei suoi più fidati consiglieri in un momento di debolezza. Ai cittadini la libertà di valutare democraticamente il progetto di Fusione!»
Certo, in politica tutto è concesso. Anche un colpo basso ad un progetto lungimirante qual è la fusione che è nato (al netto di tutto gli studi di fattibilità) per dare un'opportunità in più alle due comunità e al territorio della Sibaritide. Del resto, in fase embrionale, fu l'allora sindaco Pasqualina Straface (componente dello stesso Movimento per il territorio) a dare vita a questo progetto. Quindi, più che il progetto di fusione sarebbe opportuno valutare il giusto metro di governo di questo processo che sicuramente è delicato, difficile ma sicuramente non penalizzante.