Comitato Magna Graecia contro il Recovery Fund: «Lo Jonio tagliato fuori»
Dalla mancata Alta Velocità, al ridimensionamento del progetto 106. «Nel piano si mortifica un territorio che rappresenta circa un quarto degli abitanti della Regione»
CORIGLIANO – ROSSANO - «Alla fine la storia si ripete. Nel tanto discusso Recovery Plan tutte le comunità joniche restano a guardare. Si persevera nella scriteriata visuale di tutelare alcune aree a scapito di altre».
È quanto denuncia il Comitato Magna Graecia che così continua: «La sbandierata Alta Velocità Ferroviaria, viene camuffata con una "Massima Velocizzazione" dell'attuale linea ferroviaria tirrenica SA-RC, dove saranno sprecati notevoli investimenti per un pessimo usufrutto».
«Si accenna appena – afferma - al completamento della rete TEN - T, ferro-stradale, senza rivedere la stessa; pertanto sugli investimenti stradali il progetto SS106 sarà da considerarsi completato con la costruzione e messa in funzione del Terzo Megalotto, opera oltretutto già finanziata, inaugurata ma ad oggi, neppure partita. Il tutto con buona pace dell'asse Sibari-Crotone e con il definitivo accantonamento di ogni velleità in variante anche oltre la città di Crotone e verso Catanzaro. Il disegno centralista, quello che da sempre allontana la comunità Sibarita da quella Crotonese, assume caratteristiche sempre più grottesche».
«Nel piano si mortifica un ambito territoriale della Calabria, quello dell'Arco Jonico, che rappresenta circa un quarto del totale degli abitanti della Regione – denuncia - vessato dall'inedia politica degli ultimi 50 anni e continuato a trattare a pesci in faccia. E ci meraviglia che la corposa rappresentanza Parlamentare calabrese, di maggioranza ed opposizione, non abbia battuto ciglio innanzi a questa sciagurata iattura, sia per la Calabria, ma soprattutto per l'area Jonica che puntualmente viene abbandonata, dimenticata e finanche disconosciuta nei processi d'investimento infrastrutturale».
«Così come avvenuto a metà anni '90 – prosegue - con la legge obiettivo sull'autostrada, si promuove il restiling di una linea già a doppio binario, quella tirrenica, piuttosto che valutare una nuova linea ad Alta Velocità fruibile a tutta la popolazione calabrese e baricentrica agli interessi delle due coste, nonché all'area valliva».
«È il caso che la politica nostrana si interroghi, che i Sindaci Jonici battano un colpo, che il sindacato faccia pressioni, che l'associazionismo scenda in piazza! Non può più essere tollerata una visuale strabica, prona ai centralismi degli standardizzati obiettivi in auge ai capoluoghi storici e fedele ai desiderata romani dei rispettivi partiti». Conclude il Comitato.