Cisl Calabria, chiesto al Governo un confronto sul Recovery Plan
Russo: «Il Paese riparte se riparte il Sud. Fare di più su sanità, politiche per il lavoro, infrastrutture per la crescita, investimenti per il Mezzogiorno e la Calabria»
LAMEZIA TERME - «Chi può immaginare seriamente di non utilizzare bene, fino all’ultimo euro, le risorse messe in campo dall’Europa per l’emergenza pandemia? Disperdendole in mille rivoli non si costruisce il futuro del Paese, ma solo un consenso elettorale molto effimero. Per questo abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio un confronto sul Recovery plan, spiegando che “concertazione” non è una parolaccia, ma lo strumento attraverso il quale è stato salvato il Paese con il Governo Ciampi e il Governo Prodi».
Questo è quanto ha affermato la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan concludendo i lavori del Consiglio generale della Cisl calabrese, convocato in videoconferenza.
Nella relazione con cui ha aperto l’incontro, il Segretario generale di Cisl Calabria Tonino Russo ha sottolineato che «nell’anno forse più duro dal secondo dopoguerra, in un Paese schiacciato fra pandemia ed emergenza economica, il sindacato confederale ha compiuto unitariamente sforzi importanti, dimostrando di essere un baluardo contro la deriva».
«Mentre vediamo affiorare fibrillazioni nella maggioranza di governo - ha proseguito Russo - bene ha fatto la Segretaria generale Annamaria Furlan a richiamare il Governo al confronto sul Recovery plan. Non comprendiamo la scelta di pletore di consulenti e strutture parallele né ci convincono le scelte che emergono dalle prime bozze. C’è da colmare un gap di investimenti nel Mezzogiorno. Vediamo poca attenzione e risorse minime per la sanità. Per il Sud e la Calabria il Governo deve fare di più: dalle politiche per il lavoro all’alta velocità ferroviaria, quella vera; dal completamento della S.S. 106 in tutto il suo tracciato ai tratti mancanti dell’A2; dalle infrastrutture materiali ed immateriali ad un fisco equo e giusto; dagli investimenti su scuola, ricerca e innovazione a quelli per la mitigazione del rischio idro-geologico, per una forestazione abbandonata che paga la scarsa attenzione e vive gravi difficoltà a causa del taglio dei trasferimenti del Governo. Le ragioni dello sciopero del 9 febbraio 2019 e della grande manifestazione di Reggio del 22 giugno 2019 sono ancora lì. Il Paese – ha evidenziato il Segretario Russo – riparte se riparte il sud, se si mette al centro il lavoro. Le questioni portate in piazza nell’iniziativa regionale svoltasi a Cosenza il 18 settembre scorso meritano risposte concrete. Il governo apra il confronto con le parti sociali e con il sindacato. Per far ripartire il Paese. Per favorire, nella regione più povera dell’UE secondo Unioncamere, l’ingresso nel mondo del lavoro di giovani e donne che dalla Calabria fuggono».
Soffermandosi sulla questione sanità, Russo ha sottolineato che «in una Calabria colpita con forza dalla seconda ondata di contagi Covid, i sindacati confederali hanno denunciato storture, inefficienze, omissioni e ritenuto necessario compiere scelte forti. Al nuovo Commissario ex Prefetto Guido Longo, con cui domani, giovedì, avremo l’incontro richiesto dai tre Segretari generali – ha sottolineato il Segretario regionale della Cisl –, spetta un compito arduo. Noi abbiamo offerto la nostra disponibilità al confronto, a lavorare insieme per ricostruire una sanità degna di questo nome. Fondamentale sarà proporre alla guida di ASP e AO professionisti competenti. No alle solite logiche spartitorie. La politica, che ha prodotto il disastro, faccia un passo indietro».