STRAGE DI CIVITA I carabinieri del Comando provinciale di Cosenza, su delega della Procura di Castrovillari, sono impegnati in questi giorni ad acquisire documentazione, in vari enti, relativa ai regolamenti di utilizzo e alle misure di sicurezza che, negli anni, sono state messe in atto per la fruizione delle gole del Raganello, a Civita, dove dieci escursionisti sono morti, investiti da una piena del torrente (
qui altri aggiornamenti e le dichiarazioni del ministro Costa). I carabinieri hanno anche identificato tutte le persone che, lunedì 20 agosto, sono scese nelle gole e ne stanno raccogliendo le testimonianze. «È un lavoro lento e progressivo – ha detto all’
Agi il colonnello Piero Sutera, comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza – e ognuno aggiungerà un tassello a questa vicenda».
Il procuratore di Castrovillari Eugenio Facciolla ha invece dichiarato che «lunedì inizieranno gli accertamenti tecnici sul luogo, perché è necessario mettere a fuoco la causa reale di quanto è accaduto per evitare chiacchiere inutili». «Abbiamo un protocollo operativo con l’Università della Calabria e utilizzeremo come consulenti alcuni tecnici di Ingegneria dei materiali», ha aggiunto Facciolla, escludendo che si possano dissequestrare le gole a breve: «È necessario prima procedere con tutti gli accertamenti del caso e non consentiremo che si proceda come in passato, con accessi non controllati». «È ancora prematuro parlare di eventuali indagati – ha detto Facciolla – a meno che non ci siano subito condizioni che richiedano accertamenti non ripetibili, e allora dovremo procedere ad iscrizioni di garanzia».
Il procuratore ha poi detto di aver parlato con la moglie di una delle vittime, Gianfranco Fumarola, raccogliendo «il suo dolore e la sua rabbia». «Ho raccolto una dichiarazione che ritengo molto importante, per noi, in questa fase – ha concluso Facciolla – perché la moglie ci dice che le condizioni meteo non erano affatto ottimali, quel giorno, contrariamente a quanto abbiamo sentito e ci è stato riferito da più parti». L’ASSOCIAZIONE GUIDE TURISTICHE: «STOP AGLI ABUSIVI»
L’associazione Guide turistiche della Calabria, rappresentata dal presidente Mario Mauro, «ritiene di non poter più rimanere in silenzio sulle tante inesattezze ed imprecisioni che negli ultimi giorni si stanno ascoltando in tv e leggendo sia sulla carta stampata sia online e che continuano ad ingenerare equivoci sulle professioni che ruotano intorno al sistema turismo». Tanto si legge in una nota in cui l’associazione afferma che troppo spesso, oggi, si parla «genericamente di “guide” o di “guide turistiche” in riferimento anche alle Guide Ambientali o alle Guide Parco, ma non solo. L’idea che sembrerebbe venir fuori dai tristissimi eventi di Civita sarebbe quella che si tratti sempre e comunque di Guide turistiche». «La Guida turistica, al pari dell’Accompagnatore turistico, della Guida alpina e dell’Accompagnatore di Media montagna, è figura professionale regolamentata dalle leggi statali e abilitata con esame indetto da Regione o Provincia», si legge nella nota. «Non bisogna cadere nell’equivoco che una professione regolamentata possa sostituirsi all’altra né che una professione non regolamentata dallo Stato, – si legge ancora – e quindi non riconosciuta giuridicamente, possa essere ritenuta sostitutiva di quelle previste da leggi vigenti». «È evidente, pertanto, che è ormai inderogabile che tutti gli Enti preposti attivino con la massima urgenza i controlli, da noi ripetutamente richiesti, al fine di stroncare l’esercizio abusivo delle professioni turistiche, – afferma il presidente dell’Associazione Guide Turistiche della Calabria, Mario Mauro – che, giova ricordarlo, comporta sanzioni di natura amministrativa ed anche penale costituendo truffa e raggiro ai danni del consumatore finale, tra l’altro esposto a pericoli potenzialmente anche gravi come, purtroppo, accaduto, in quanto “accompagnato” da soggetti per i quali nessuna Autorità ha ufficialmente potuto verificare le competenze».
(fontecorrieredellacalabria.it)