Statale 106, perde la vita Vincenzo Gatto
Vincenzo Gatto, di 46 anni, ha perso la vita nell’ennesimo incidente avvenuto ieri sera sulla Statale 106 al chilometro 377 nel comune di Villapiana (CS). Si stava recando nella vicina Corigliano a casa dei parenti della sua compagna, con cui viveva insieme all’anziana madre nel centro storico di Trebisacce. Qui risiedeva e lavorava da dipendente comunale. Vincenzo ha perso la vita a poca distanza dal luogo in cui un mese e mezzo fa perdeva la vita Lucrezia Brunacci di 30 anni, anche lei di Trebisacce. Altro dato inquietante: dal 26 dicembre ad oggi sono tre le vittime sulla famigerata e tristemente nota “strada della morte”: Sapron Y. di 18 anni, deceduto il 26 dicembre a Isola di Capo Rizzuto (KR); Balde Aly di 17 anni, deceduto il 31 dicembre a Portigliola (RC).
Una Epifania che ha colpito l’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106”. Anche perché con la morte di Vincenzo diventano 107 le vittime della S.S.106 in Calabria. In pratica negli ultimi 5 anni sono in media 1,8 (poco meno di due), le vittime ogni mese sulla “strada della morte”. Una autentica strage di Stato. «Si apre con l’ennesima tragedia – dichiara il presidente Fabio Pugliese – l’anno 2018. Proprio a Villapiana dove negli ultimi anni abbiamo perso Lucrezia Brunacci di 30 anni, Roberto Santini di 51 anni, Rossana Sardiell di 46 anni, Marco Santini di 19 anni, Clelia Andali di 57 anni e Leonardo Gualandris di 12 anni. Solo una cosa è chiara: fino a quando non si ammodernerà il 3° Megalotto della S.S.106 jonica la storia si ripeterà; con il suo tragico tributo di sangue».
STATALE 106, PUGLIESE: NON DIMENTICHIAMO I MANDANTI MORALI DELLE VITTIME
«L’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” – continua Pugliese – non dimentica i mandanti morali di queste vittime. E cioè i burocrati della Commissione Tecnica di Verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS del Ministero dell'Ambiente ed i burocrati della Direzione Generale archeologia, belle arti e paesaggio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo». «Oggi in Calabria, grazie a costoro – afferma Pugliese – inizia a prendere piede soprattutto nei giovani una visione distorta; secondo cui lo Stato italiano è meno efficiente dell’anti-stato. Questa visione è legittimata dall’incapacità dei burocrati. Che occupano indegnamente ruoli nei ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali (e non solo), che da anni ormai ostacolano l’ammodernamento della S.S.106 in Calabria».
«Sono preoccupato – conclude Pugliese – che in Calabria possano accadere disordini sociali dovuti ad un popolo stanco di essere privato di tutto, anche del futuro. Mi auguro che non accada nulla perché quando accadrà qualcosa sarà davvero troppo tardi. Una cosa è certa: già il prossimo 4 marzo più di qualcuno a Roma capirà quali saranno state le conseguenze della loro irresponsabilità istituzionale. Spero davvero che prima di allora possa cambiare qualcosa ma in tutta onestà ci credo poco!».