Statale 106, arrivano 2,2 miliardi di euro
"Inizia sulla statale 106 un piano di investimenti di 2,2 miliardi di euro che mai abbiamo avuto nel passato". Lo ha affermato con soddisfazione il Vice Presidente dell’Associazione “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” Giovanni Buono. Che continua: "Quattro anni fa ricordo bene che il primo grosso ostacolo di fronte a noi fu quello di aver capito subito che sulla S.S.106 non c’era neanche un euro d’investimento previsto. Ora abbiamo un piano investimenti che è certamente figlio di un lavoro puntuale, preciso e quotidiano svolto dalla nostra Associazione. Che, attraverso esposti, segnalazioni e comunicazioni tramite posta certificata, negli anni scorsi ha documentato la pericolosità e le anomalie presenti sulla “strada della morte” all’Anas ma anche al Ministero delle Infrastrutture.
Non c’è solo l’ammodernamento della S.S.106 tra Sibari e Roseto – continua Buono - che rappresenta un fatto storico perché oltre a rendere più sicura la “strada della morte” nell’alto jonio cosentino getta le basi per un futuro ammodernamento anche a sud di Sibari, ma c’è anche, proprio a sud di Sibari e fino a Crotone, un piano di investimenti, questa volta concreto e valido, di vera messa in sicurezza dell’attuale S.S.106 con un impegno economico così corposo che ci permette di affermare che questa volta non si tratterà di qualche altra rotonda ma sarà costituito da opere ed interventi più rilevanti che eleveranno lo standard di sicurezza per tutti i cittadini.
STATALE 106, DA QUALCHE SETTIMANA INIZIATI GLI ESPROPRI
Questi sono i fatti e gli argomenti – dichiara Giovanni Buono –. Sui quali sarebbe opportuno discutere partendo dalla realtà. Già da qualche settimana sono iniziati gli espropri e l’eliminazione delle interferenze nella piana di Sibari; e prima della fine dell’anno partiranno i 2,2 miliardi di lavori previsti da Roseto fino a Crotone.
Trovo davvero singolare che nessun organo di informazione abbia riportato quanto accaduto al mio amico Presidente dell’Associazione Fabio Pugliese. Quando, a fine iniziativa, è uscito fuori dal Museo di Sibari. Ricoperto di insulti di ogni genere, anche e soprattutto sul piano personale (regolarmente filmati), da parte di una ventina di proprietari terrieri. È triste doverlo ammettere, ma in questi anni non abbiamo perso tempo non solo per la burocrazia ma soprattutto per l’opera di contrasto ideata da un folto numero di turisti di Ferrara che non volevano che la Calabria potesse cambiare. Ora però è finita: arriva il cambiamento!".