Rossanese, Carrozza cuore di Capitano: «Crediamoci!»
Il difensore e bandiera rossoblù: «Quante similitudini con i playoff del 2009»

CORIGLIANO-ROSSANO – Antonio Carrozza ha il rossoblù tatuato dentro: è un’autentica bandiera della Rossanese, protagonista tra gioie e dolori sempre al centro del destino bizantino. Il capitano, attualmente fermo per infortunio, conosce bene la roulette dei playoff, avendoli giocati e vinti nella memorabile stagione 2008-2009. C'era allora come oggi.
«Devo dire – ci racconta tornando alla gara di domenica contro la Paolana – che già da sabato sentivo la stessa adrenalina, provavo le stesse emozioni, come se dovessi scendere in campo. Poi, ovviamente, quando arriva la partita e l’arbitro fischia puoi scaricare tutto. Invece, stare in tribuna senza poter fare altro che incitare i miei compagni ti porta a vivere un mix di sensazioni diverse. Per fortuna è andata tutto per il meglio».
Ma qual è il segreto di questa Rossanese, capace di costruire tanto dal niente? «Quest’anno, come l’anno scorso, fin dal primo giorno siamo riusciti a creare una buona sintonia tra vecchi e nuovi. Questo ha giovato tantissimo all’atmosfera e all’unione del gruppo. I nuovi si sono dimostrati disponibili, e questo ha facilitato tutto».
I ricordi, inevitabilmente, tornano al 2009, quando la Rossanese eliminò Nola e Licata nelle fasi nazionali: «Ci sono parecchie similitudini. Anche quell’anno venivamo dalla vittoria del campionato, proprio come adesso. Giocammo i playoff in casa e al primo turno nazionale incontrammo una squadra campanA, tutto come quest’anno. E nel 2009 sappiamo tutti come è andata a finire… mi fermo qui, non aggiungo altro».
Infine, un pensiero speciale ai tifosi: «I tifosi sono sempre stati presenti, sia in casa che in trasferta, ma nelle ultime due partite di playoff sono stati davvero qualcosa di unico. Rivedere lo “Stefano Rizzo” pieno in ogni settore regala emozioni fortissime, che ti spingono a dare il 100% fino all’ultimo secondo. E le due partite ne sono la prova. Proveremo a regalare altre gioie. Di sicuro, tutti i miei compagni daranno il massimo, questo lo posso assicurare. Nel calcio non si sa mai. CreDiamoci!».