SPECIALE ELEZIONI CASTROVILLARI - Lamensa e la sfida del centro destra: in corsa per il cambiamento
Le sette domande dell'Eco dello Jonio al candidato del centro destra Giancarlo Lamensa in corsa con sei liste al suo seguito
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Termina con l'intervista al candidato del Centro Destra il ciclo di interviste ai candidati a sindaco di Castrovillari che concorreranno alle elezioni amministrative di domenica 20 e lunedì 21 settembre prossimi. Stiamo parlando di Giancarlo Lamensa, commercialista 49enne, che si presenta come il volto nuovo di questa competizione (è l'unico dei 5 candidati in corsa che non ha mai avuto esperienza politica diretta) che si schiera a capo di una coalizione di Centro Destra completamente rinnovata. La sfida che porta con sé è di quelle ardue: scalzare il centro sinistra dalla guida della Città. Lamensa sarà sostenuto da 6 liste messe in piedi dai maggiori partiti che compongono la costellazione liberale nazionale: Unione di Centro, Fratelli d'Italia, Azione Cittadina, Forza Italia, Lamensa Sindaco e Futuro Adesso.
Castrovillari 2020, a queste elezioni amministrative si gioca una partita importante per il futuro della città del pollino e del comprensorio. Perché ha accettato la sfida della candidatura a sindaco? Ho accettato questa sfida perché negli ultimi mesi del 2019 dentro di me hanno prevalso sentimenti di servizio e gratitudine nei confronti della mia città, ed in particolare nei confronti delle famiglie e degli imprenditori che ogni giorno incontravo per via della mia professione. I loro problemi, i loro dubbi e le loro istanze durante la fase del lockdown hanno prodotto in me il desiderio e la voglia di aiutarli concretamente. Per tale ragione, quando il mio partito, Fratelli d'Italia, ha chiesto la mia disponibilità alla candidatura di sindaco ho subito con grande entusiasmo accettato la sfida: quella di Cambiare la mia Città. In caso di vittoria il suo sarà un governo a trazione politica oppure sceglierà figure tecniche per affiancarla alla guida della città? Ci spieghi i motivi di questa scelta. Sono sicuro che i miei concittadini diano fiducia al nostro progetto, quello di una coalizione forte di centro destra composta da partiti strutturati e liste civiche pieni di professionalità e capacità. Ogni singolo partito o lista che ha contribuito alla vittoria della coalizione avrà il giusto riconoscimento politico. Si cercherà, infatti, di individuare figure tecniche di alto profilo di espressione delle liste della coalizione, così come sarà giusto promuovere nella giunta consiglieri eletti che hanno in prima persona concorso alla vittoria.
Questione rifiuti. C’è un’emergenza che riguarda il territorio della Sibaritide-Pollino. Secondo lei qual è la soluzione immediata per uscire da questa fase critica? Servono nuove discariche? Che posizioni ha rispetto ad un Ecodistretto del Pollino? E, soprattutto, come giudica il lavoro del sindaco Lo Polito rispetto alle tematiche ambientali? L’emergenza c’è perché non si è mai fatto niente per rimediare, per farla rientrare e riuscire a controllare il processo. Mi viene il dubbio, ma è un’opinione personale, che a qualcuno convenga avere uno stallo, e proseguire con l’emergenza; banalmente perché molte azioni e scelte possono esser prese in deroga avendo il carattere della straordinarietà, soprattutto quando si allargano le maglie della legalità e del corretto ciclo dei rifiuti. Ma una soluzione c’è. Semplicemente sta nel guardare ai rifiuti non come un problema ma come una risorsa. Mi rendo conto che questa è una visione politica. Concretamente si tramuta in azioni virtuose e gestione ispirata ai principi europei. Per esempio cominciando a ridurre la produzione dei rifiuti e a evitare gli sprechi, conferendo i rifiuti in modo differenziato, riutilizzando, riciclando, recuperando il potenziale energetico e agricolo, penso al compost per fertilizzare i campi. Si tratta di un nuovo modo di vedere ai rifiuti per delineare grazie a loro un sistema di economia circolare, cioè di gestione integrata e chiusura del ciclo. Non solo questo aumenta la qualità del servizio, potrebbe anche abbassare la tariffa che paghiamo sui rifiuti. E soprattutto innesca una filiera industriale con la creazione di nuovi posti di lavoro; per l’area che ci interessa per esempio si stimano almeno 1.000 occupati all’anno. Un’ecodistretto è quello che ho descritto. Poi sul nome che vogliamo dargli, ci possiamo ragionare. Il lavoro del sindaco Lo Polito l’ho seguito e posso dire di averlo subìto come cittadino di Castrovillari; c’è poco di buono. Quel buono lo implementeremo e lo miglioreremo. Ma posso dire che il funzionamento dell’isola ecologica, dal momento che c’è, dovrebbe essere più efficiente ed efficace. Basterebbe che fosse aperta negli orari prestabiliti.
Tra le tante potenzialità che esprime Castrovillari c’è anche la zona agroalimentare strategica di Cammarata. Perché ancora questo centro che potrebbe produrre più occupazione e sviluppo non è riuscito a partire per come, invece, dovrebbe? Il distretto agro-alimentare di Cammarata, completamente abbandonato dall'attuale amministrazione, sarà tra i primi impegni che la coalizione di centro destra si impegnerà a migliorare per trasformarla in un distretto di eccellenza così come avviene per lo stesso settore nelle regioni del nord d'Italia. A tal proposito voglio ringraziare il Presidente Jole Santelli e l'Assessore regionale Gianluca Gallo, grazie ai quali è stata risolta senza indugi il problema della discarica di Campolescia, una annosa questione che gravava sul distretto e sulle casse comunali risolta con la sua tombatura. Da qui l'aiuto della regione sarà fondamentale nel creare reti di impresa per la valorizzazione della filiera agro-alimentare per la massimizzazione della produttività dell'intero settore portando avanti le eccellenze della nostra città.
Centralità e strategie territoriali. Castrovillari da sempre è conosciuta come la città capoluogo del Pollino. È realmente così? È vero che negli ultimi anni si è persa quella storica centralità? È la città ai piedi del Pollino. Se sia il capoluogo non lo so più. Sono cresciuto negli anni con questa percezione che è sempre stata portata avanti. Ma non è quello che avverto oggi. Non penso sia una questione di centralità e neanche di possibilità. Geograficamente Castrovillari ha questo ruolo. Si tratta di capire in che modo può svolgerne anche le funzioni. Sostanzialmente penso che deve continuare a meritarsi un titolo così impegnativo e importante. Noi abbiamo esattamente questo in testa. Far rinascere la centralità della città, pur sapendo che la sfida non è semplice.
Promozione turistica. Il Pollino, i tanti piccoli eventi culturali e della tradizione, il Carnevale: ci sono più elementi identitari che rendono unica la proposta turistica su Castrovillari. Cosa c’è da fare, ancora, per dare maggiore forza e vigore a questa fetta di mercato? Lo sviluppo turistico rappresenta un'ottima occasione di crescita economica per Castrovillari e per la zona del Pollino. La nostra città deve diventare una guida sicura e di riferimento per le intere comunità dei borghi pollineani. Attraverso la collaborazione e concertazioni dei comuni limitrofi, si potrà promuovere lo sviluppo di una offerta turistica dove individuare comuni capofila per argomenti specifici, in funzione della peculiarità dell'offerta turistica di ogni singolo ente. In modo particolare l'attenzione sarà rivolta alla ideazione di progetti che valorizzano i quartieri storici, il corso naturale del fiume Coscile, gli itinerari naturalistici ed archeologici su punti diversi del territorio cittadino. Inoltre promuovere cammini religiosi e massimizzare l'opportunità degli eventi culturali storicizzati e non di cui Castrovillari è ricca, come il Carnevale del Pollino, Civitanova, il Festival del Folklore e tanti altri. Al fine di costruire tale offerta turistica sarà importante avere l'aiuto della giunta regionale, ed in questo l'Assessore al turismo Orsomarso è pronto a collaborare per valorizzare ancor di più le offerte del territorio.
Le prime dieci cose da fare, subito, una volta vinte le elezioni. La prima, l’acqua in tutta la città per garantire agli abitanti un servizio omogeneo. I rifiuti lo abbiamo detto. L’occupazione giovanile; la formazione professionale; la sanità; il cimitero; trasporti con collegamenti per snodi ferroviari (alta velocità a Sibari); la mobilità interna del Paese, più leggera e sostenibile dando prevalenza alle biciclette, alle auto elettriche (che significa diffusione delle colonnine di ricarica); sistemazione delle strade per aiutare la città a respirare; organizzazione della macchina amministrativa con la semplificazione della burocrazia comunale.