Giuseppe Campanella, il portabandiera del Movimento 5 Stelle alle elezioni amministrativi di Castrovillari, non è sicuramente un neofita della politica. Differentemente da quanto è loro uso e costume, i pentastellati questa volta per scalare il municipio della città del Pollino hanno pescato nella società civile andando a scegliere un cittadino che viene già dagli ambienti del civismo e che ha già rivestito ruoli amministrativi. Geologo di 62 anni, Campanella ha già avuto una esperienza politica ricoprendo, negli anni 90, il ruolo di consigliere comunale. Nel suo settore lavorativo ha vissuto l’esperienza di consigliere nazionale dell’ordine dei geologi e da sempre è impegnato nel campo del sociale e dell’associazionismo cittadino tra le fila di Sviluppo Castrovillari di cui è uno degli animatori. Con lui, oltre alla lista del
Movimento 5 Stelle e
Sviluppo per Castrovillari ed il Territorio. Castrovillari 2020, a queste elezioni amministrative si gioca una partita importante per il futuro della città del pollino e del comprensorio. Perché ha accettato la sfida della candidatura a sindaco? Ho accettato di candidarmi perché ogni cittadino dovrebbe prendersi la responsabilità di partecipare attivamente alle scelte politiche dell’amministrazione comunale, al fine di perseguire il “bene comune” senza altri interessi. Questo principio che mi ha “traghettato” vero il Movimento5stelle è lo stesso che mi guiderà nell’azione amministrativa anche in considerazione del fatto che è stato completamente disatteso da chi ha amministrato negli ultimi 22 anni, causando il dissesto economico dell’ente ed il degrado della città.
In caso di vittoria il suo sarà un governo a trazione politica oppure sceglierà figure tecniche per affiancarla alla guida della città? Ci spieghi i motivi di questa scelta. L’esperienza delle precedenti amministrazioni di centro-sinistra e centro-destra ha ampiamente dimostrato il fallimento di una intera classe politica, gli artefici del decadimento sociale ed economico della nostra città li troviamo ancora oggi candidati nei rispettivi schieramenti, ciò fa capire che per ridare slancio ed efficacia all’azione amministrativa è necessaria una “task force” composta dal meglio che le categorie sociali possono mettere in campo, da tecnici qualificati, con una valida e saggia guida politica per il raggiungimento degli obiettivi che abbiamo individuato nel nostro programma.
Questione rifiuti. C’è un’emergenza che riguarda l’intera regione ed in particolare il territorio della Sibaritide-Pollino. Secondo lei qual è la soluzione immediata per uscire da questa fase critica? Servono nuove discariche? Che posizioni ha rispetto ad un Ecodistretto del Pollino? E, soprattutto, come giudica il lavoro del sindaco Lo Polito rispetto alle tematiche ambientali? L’emergenza rifiuti è diventata una costante permanente degli ultimi trent’anni, ricordo che già negli anni 90’ si è provato ad effettuare una programmazione, che ha sempre visto la classe politica ostaggio di veti locali e di fatto inerte nella soluzione del problema; la successiva gestione commissariale si è limitata a governare l’emergenza senza avviare un programmazione per tutto il territorio regionale. Le leggi europee ci indicano le vie da intraprendere: Prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti - Recupero e riciclo, è quindi secondo questi principi che ci dobbiamo muovere. Il modus operandi del passato fa sorgere nella popolazione il sospetto e la paura che l’ecodistretto del Pollino possa diventare la pattumiera dell’intera provincia se non della regione, pertanto qualsiasi ecodistretto relativamente alle fasi di recupero e riciclo, deve essere pensato nell’ambito di una programmazione regionale che veda coinvolte nella scelta le popolazioni. L’esempio opposto è il tentativo sciagurato dell’amministrazione Lo Polito di insediare un’ecodistretto alle pendici del Pollino, laddove sono presenti le falde idriche che alimentano l’intera Piana di Sibari ed in vicinanza al centro abitato di Frascineto.
Tra le tante potenzialità che esprime Castrovillari c’è anche la zona agroalimentare strategica di Cammarata. Perché ancora questo centro che potrebbe produrre più occupazione e sviluppo non è riuscito a partire per come, invece, dovrebbe? Purtroppo la produzione agroalimentare è soggetta come altre alla globalizzazione dei mercati che mettono in competizione non solo la qualità dei prodotti ma anche i costi ed altre variabili, un’indirizzo verso produzioni particolari quali qualità locali, primizie, o simili potrebbe aumentare la potenzialità dell’area in relazione alla grande distribuzione. Per le aree collinari del territorio abbiamo avviato il progetto del “Made in Castrovillari” che riunisce le produzioni locali non intensive per una commercializzazione di qualità.
Centralità e strategie territoriali. Castrovillari da sempre è conosciuta come la città capoluogo del Pollino. È realmente così? È vero che negli ultimi anni si è persa quella storica centralità? L’assenza di progetti ed iniziative negli ultimi anni ha prodotto un esodo lento ma costante dei più giovani con conseguente impoverimento economico e culturale della comunità, in questo ha avuto un ruolo anche la mancanza di strategie territoriali per un rilancio economico del comprensorio. La tendenza già in atto da alcuni anni ci indirizza versa una città sempre più ridimensionata nel numero di abitanti e sempre più periferica rispetto ai centri economici regionali, capoluoghi di provincie, porti, aeroporti, grandi centri urbani, zone turistiche, ecc. C’è quindi la necessità di rilanciare la valenza di Castrovillari, ma soprattutto la valenza dell’area del Pollino, e ciò passa anzitutto per una conurbazione da ricercare con i comuni vicini, con cui condividere i servizi essenziali per la gestione del territorio.
Promozione turistica. Il Pollino, i tanti piccoli eventi culturali e della tradizione, il Carnevale: ci sono più elementi identitari che rendono unica la proposta turistica su Castrovillari. Cosa c’è da fare, ancora, per dare maggiore forza e vigore a questa fetta di mercato? È vero ci sono già iniziative valide, ma scollegate ed a volte poco pubblicizzate, per questo abbiamo pensato al piano “Turismo Tutto l’Anno” che attueremo, ci proponiamo di realizzare una stagione turistica permanente tramite un calendario di eventi, mensili o bisettimanali in una prima fase e più frequenti a seguire, di diversa tipologia, (ad esempio sportivi, di spettacolo, fieristici con promozione del commercio e artigianato, di promozione della gastronomia locale mediante sagre secondo la tipicità dei prodotti mensili, turismo religioso mediante percorsi itineranti e sensoriali; promozione eventi motoristici e concerti, valorizzazione del Parco Nazionale del Pollino ecc. tali da generare un flusso costante di presenze sul territorio. Questo piano vedrà a fianco dell’Amministrazione, gli operatori turistici e gli organizzatori degli eventi, in una sinergia che darà sicuramente ottimi risultati e che archivierà, finalmente, il problema della stagionalità legata alla tematica del turismo.
Le prime dieci cose da fare, subito, una volta vinte le elezioni. Senza dilungarmi nell’esposizione le elenco di seguito alcune iniziative che non sono comunque esaustive delle principali necessità della città: Riorganizzazione della macchina comunale con particolare riferimento a competenze ed organigramma; Informatizzazione e messa in rete degli uffici; Sanità: Energica azione per il diritto alla salute dei cittadini e per far ripristinare le funzioni minime che il nostro ospedale deve avere; Toponomastica in tutte le aree rurali (nome strade e numero civico per circa 3000 cittadini); Pulizia della città; Riparazione di marciapiedi e strade viste le numerose cadute di cittadini soprattutto anziani; Predisposizione progetto per raccolta acque bianche nelle strade soggette agli allagamenti del 4 Luglio scorso; Cimitero: Pulizia e ripristino dell’area cimiteriale, predisposizione progetto per la realizzazione di nuovi loculi pubblici e individuazione aree per le nuove tipologie di edicole monofamiliare composte da 4 loculi; Apertura ufficio per le opportunità economiche: Ecobonus, fondi europei,ecc.; Avvio dei progetti (alcuni già citati) a costo zero per il sostegno alle attività produttive.