SS106 Sibari-Co-Ro, sono venuti meno 200 milioni di euro: la politica lo sa da giugno
I rappresentanti istituzionali della Sibaritide, informati di questo ammanco di denaro, non hanno fatto nulla fino ad oggi per mettere alle strette il Governo nazionale. Intanto è partita la procedura VIA per la Crotone-Rossano
CORIGLIANO-ROSSANO - Per la Sibari-Corigliano-Rossano, il nuovo tratto autostradale della Statale 106 che dovrebbe togliere la terza città della Calabria dall’isolamento, mancano circa 200 milioni di euro rispetto al miliardo e cento milioni che servirebbe per realizzare i 25 km di strada compresi tra il raccordo con la SS534 ed il torrente Coserie. Tutti lo sanno nelle sfere della politica ma nessuno, a quanto pare, sta facendo nulla per recuperare questi soldi.
Per quanto si è avuto modo di apprendere, si tratterebbe dei Fondi di Sviluppo e Coesione che erano stati previsti all’interno del Decreto Interministeriale sottoscritto ad Ottobre 2023 dai Ministri Salvini (Infrastrutture) e Giorgetti (Finanze), e precisamente nell’allegato 2 del documento che stabiliva, appunto, la ripartizione dei fondi e l’individuazione, oltre ai 3 miliardi dello Stato, anche di 500 milioni ulteriori da individuare sulla vecchia e la nuova programmazione FSC 2014/2020 e 2021/2027 più altri 40 milioni di euro da recuperare attraverso un prestito di Cassa Depositi e Prestiti.
Di questi 500 milioni extra ora ne mancherebbero all’appello 200 milioni tutti a carico della Sibari-Rossano, dal momento che la Kr-Cz ha già la fase esecutiva avviata. Ecco, quindi, svelato il mistero attorno al non più motivato silenzio che è piombato dal giugno scorso sulle sorti della nuova strada.
In questo modo, però, rischia di saltare tutto. Anche perché senza risorse e, ovviamente, senza l’intesa istituzionale, rischia di venire meno pure lo stato di commissariamento di questa specifica opera, dal momento che proprio con il prossimo Contratto di Programma, con una progettazione in stallo, decadrebbero pure i requisiti dell’allora Decreto Sblocca Italia che aveva inserito l’ammodernamento della Statale 106 (su tutti, nemmeno a farlo apposta, la Sibari-Co-Ro) nelle opere prioritarie dello Stato.
Insomma, quei 3 miliardi di euro stanziati dal Governo Meloni nella legge di bilancio del 2023 rischiano oggi di diventare pura propaganda se non venissero reperite queste altre risorse che, ovviamente, sono una minima parte dell’investimento complessivo (ricordiamo, i due lotti tra Sibari e Rossano costerebbero 1,1 miliardi) ma senza di queste non è possibile mandare avanti la procedura della gara d’appalto integrata.
È imbarazzante, però, in tutta questa storia, il silenzio della politica locale, della deputazione parlamentare e regionale, di maggioranza e opposizione, che pur essendo a conoscenza di questa situazione, di fatto non sta muovendo un dito per fare pressione unanime, una class action territoriale sul Governo nazionale, per uscire dall’impasse. Rimangono tutti in religioso e misterioso silenzio mentre la gente continua ad attendere che qualcosa cambi e che prima o poi questo progetto, finito nelle sabbie mobili, si sblocchi.
Sarà forse anche per questo motivo che i sindaci di Corigliano-Rossano e Cassano Jonio, che in queste settimane sono tornati più volte a chiedere ad Anas un incontro per definire gli ultimi passaggi burocratici propedeutici alle procedure di gara, sono finiti in una lunga lista d’attesa di cui – in vero – non se ne capirebbe il motivo.
È tutto fermo? Assolutamente no. Perché, ad esempio, il nuovo tratto della SS106 tra Passovecchio (Crotone) e Simeri Crichi (Catanzaro) è in piena procedura di gara per la sua ormai prossima apertura dei cantieri, mentre – è notizia delle ultime ore – proprio ieri è stata avviata la procedura per la Valutazione di Impatto Ambientale per il tratto compreso tra Passovecchio (Crotone) e Rossano.
Il paradosso? Se la Crotone-Rossano dovesse trovarsi in linea con le procedure e senza interferenze potrebbe addirittura vedere l’inizio dei lavori ancor prima che si possa fare una strada di 25 km tra Sibari e Rossano che praticamente è in discussione da ormai più di 20 anni. Insomma, un’assurdità totale che non può non essere imputata alla rappresentanza istituzionale di Corigliano-Rossano e della Sibaritide evidentemente incapace, da sempre, di difendere i diritti della città e del territorio.