Clamoroso, il Trenino della Sila rischia di essere soppresso... per sempre
L'unico strumento di promozione turistica in Calabria realmente funzionante ha compiuto l'ultima corsa il 4 febbraio scorso. La denuncia di Ferrovie in Calabria: «Dieci anni di successo su cui è calato il sipario improvvisamente». Perché?

CAMIGLIATELLO SILANO (SPEZZANO SILA) – Una notizia che se venisse confermata avrebbe del clamoroso: lo storico trenino della Sila rischia di sparire, da un momento all’altro. Dal 4 febbraio scorso, giorno dell’ultima corsa, non si sa più niente sulle prossime tappe che la ricercatissima motrice a vapore dovrebbe percorrere lungo i binari del nostro Altopiano tra Camigliatello e San Nicola Silvana Mansio. Anzi, stando a quanto denuncia oggi l’Associazione Ferrovie in Calabria, persino i contatti telefonici dell’Ufficio informazioni del Treno della Sila sarebbero irraggiungibili da alcuni giorni. Insomma, un’ombra di mistero su uno degli attrattori turistici più importanti della nostra Regione.
È chiara, netta, mirata l’accusa che Ferrovie in Calabria lancia alla Regione Calabria e anche allo stesso management di Ferrovie della Calabria, rei – ad avviso degli appassionati delle rotaie – di non aver dato alcun punto di riferimento sul futuro di questa importante infrastruttura.
«Sono trascorsi esattamente dieci anni – si legge nella nota ricordando la riattivazione del binario silano - da quando quel 2 marzo 2014, dopo anni di fermo, il treno ripercorreva la tratta Cosenza-Rogliano. Diverse iniziative analoghe vennero svolte fino al 2016, quando dopo lunghi anni di battaglie di sensibilizzazione e grande impegno della Dirigenza di Ferrovie della Calabria e dell'allora Assessore Regionale alle Infrastrutture Roberto Musmanno della giunta Oliverio, veniva finalmente riattivato un tratto della Ferrovia Silana, da Moccone a San Nicola Silvana Mansio. Contestualmente – sottolineano - veniva firmata una storica convenzione tra Ferrovie della Calabria ed Associazione Ferrovie in Calabria relativa all'organizzazione di treni turistici, considerata negli anni successivi come buona pratica nella gestione delle ferrovie turistiche, al punto da venire normata all'interno della Legge Nazionale sulle Ferrovie Turistiche».
Di tutto questo, ora, sembrerebbe non rimanere più nulla considerate le continue defezioni fino alla data fatidica dello scorso 4 febbraio. «Da oltre un anno, infatti, - denuncia Ferrovie in Calabria - la tratta Moccone-San Nicola Silvana Mansio, è stata limitata a Camigliatello. Ciò, unito alla gravissima, inaccettabile (e passata sotto silenzio) perdita delle risorse per la riattivazione del tratto San Nicola Silvana Mansio-San Giovanni in Fiore, era già stato un segnale preoccupante». A proposito, la tratta ferroviaria che attraversa perpendicolarmente la Sila da Pedace fino a San Giovanni in Fiore è l’unica arteria che, ad oggi, riuscirebbe a collegare tutta la Sila, in modo baricentrico e con tempi rapidi. Quindi, non solo utile al turismo ma anche ai tantissimi cittadini che gravitano in quell’hinterland e che hanno bisogno di raggiungere Cosenza.
Perché si ferma il treno della Sila? «Le motivazioni – precisano ancora dall’Associazione presieduta da Roberto Galati - sembrerebbero legate a problematiche riscontrate sull'infrastruttura ferroviaria, che necessiterebbe di interventi urgenti di manutenzione. Ciò si deduce anche dal fatto che le corse non siano state programmate neppure con il locomotore Diesel Lm4 600, cosa che avrebbe fatto presupporre una problematica tecnica 'solo' alla locomotiva a vapore FCL 353. Il servizio è semplicemente cessato, nessuno sa perché, e non giunge alcuna spiegazione al pubblico. La recente visita ad una delle ultime corse del Treno della Sila, da parte dell'Assessore Regionale ai Trasporti Emma Staine, paradossalmente, è sembrato un triste commiato al Treno della Sila, un deja vu del 2009, quando la prima gestione del Treno della Sila cessava per lunghi anni».
Il vero problema di tutta questa storia, che – ribadiamo – se venisse confermata avrebbe del clamoroso, sta tutta nell’opportunità di esporre uno di questi veicoli di promozione della Calabria e della Sila ad una becera fine. Di fatto si parla di un servizio che va bene, anzi, funziona alla grande. Soprattutto se si considerano le presenze che ad ogni sua corsa il Trenino della Sila fa registrare, in ogni stagione, e l’attrattore che rappresenta per tantissimi turisti stranieri. In altre parti d’Europa e del Mondo farebbero carte false per avere un binario con un treno a vapore che attraversa boschi bellissimi, assolati d’estate e innevati d’inverno. Qui li facciamo perdere… nel nulla.
La speranza è che si sia trattato di un incidente di percorso e che lo stesso Amministratore delegato di Ferrovie della Calabria chiarisca i motivi per cui oggi una delle “cose turistiche” che in Calabria funzionava d’un tratto è stata cessata. Perché?