Dal Grammisato si vede il mare, finalmente la bonifica su uno dei torrenti più a rischio della Sibaritide
Dopo mesi di denunce e allarmi nel corso d'acqua che attraversa l'area baricentrica di Corigliano-Rossano sono arrivate le ruspe di Calabria Verde per la bonifica: emergono anni di stratificato abbandono delle istituzioni
CORIGLIANO-ROSSANO - Ne abbiamo scritto in lungo e in largo, siamo stati sempre attenti e in prima fila per denunciare le condizioni di degrado di uno dei torrenti più critici del territorio di Corigliano-Rossano: una bomba idrogeologica. Oggi il Grammisato, quel corso d'acqua che, scorrendo parallelamente al Cino, solca l'area baricentrica della grande città jonica, è stato disinnescato. Le ruspe di Calabria Verde sono scese nel greto del torrente e hanno iniziato a ripulirlo da sedimenti e a liberarlo dalle gabbie fitte della vegetazione che in quel rivolo avevano creato una diga naturale.
I lavori nel Grammisato restituiscono un'istantanea chiara su anni e anni di vergognoso abbandono, stratificati l'uno sull'altro, già a partire da prima della grande alluvione del 2015 che mise a soqquadro il territorio coriglianorossanese: gli argini di quel torrente non esistevano più da tempo e i lavori di pulizia che si stanno effettuando in queste ore mostrano non solo le piaghe del dissesto idrogeologico ma anche quelle di un apparato di controllo e tutela del territorio che nel tempo non ha fatto nulla per arginare la pericolosità di aree come quella del Grammisato. Che non è l'unica e forse nemmeno la più pericolosa. Sicuramente è quella più emblematica, non fosse altro per le battaglie fatte dai residenti di quella zona che non si sono mai fermati e a più riprese hanno sollecitato le istituzioni affinché intervenissero a mettere in sicurezza i luoghi.
I lavori di bonifica nel Grammisato sembrano solo all'inizio. Oggi l'emozione più grande è stata quella di rivedere di nuovo il mare da dentro l'alveo del torrente, sintomatico che quella coltra di terra, roveti e vegetazione, che ha fatto da tappo lungo il corso d'acqua mettendo a rischio terreni e abitazioni circostanti, non c'è più.
«Ho criticato, duramente. È giusto anche che la comunità sappia quando qualcosa si smuove». Questo il messaggio del sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, vedendo le ruspe e agli operai di Calabria Verde, l'ente regionale di tutela del territorio, scendere nel Grammisato.
«Questo - ha spiegato il primo cittadino - è il primo degli interventi richiesti e previsti dall'accordo convenzionale del novembre 2022 - arrivato dopo una lunga interlocuzione epistolare sulle competenze - che riguarda quindi il Grammisato, ma anche i torrenti Fellino, Gennarito, Coriglianeto (ovviamente a parte l'intervento che abbiamo già effettuato come Protezione Civile), Vallone Sant'Antonio, San Mauro, Occhio di Lupo, Pantano, Colognati, Vranghella. Questi interventi sono importanti per la sicurezza del territorio, in attesa - e qui la polemica con la Regione Calabria - di sbloccare gli 8 milioni per il rafforzamento dell'argine destro del Crati».