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Alle persone che rispettano le regole è impedito andare al mare... dagli incivili

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CORIGLIANO-ROSSANO - Ogni anno, ogni estate... è così. Non cambia mai. Anzi, di stagione in stagione va sempre peggio. Le spiagge libere del litorale ionico, da Rocca Imperiale a Cariati passando da Corigliano-Rossano dove il fenomeno sembra essere sempre più insistente, sono diventate in alcuni tratti propaggini di proprietà privata dove ognuno si sente nel diritto di fare ciò che vuole

Sono decine le segnalazioni che arrivano ormai da giorni alla nostra redazione (e crediamo anche agli organi competenti!) di situazioni che hanno travalica il limite della decenza civica. Famiglie di vacanzieri che arrivano e con tanto di badile e trivelle a mano piantano i sostegni dei loro ombrelloni nella sabbia: rimarranno lì ad occupare un tratto della spiaggia pubblica per tutto il tempo della loro vacanza. Non è uno, non sono dieci e nemmeno cento gli ombrelloni piazzati abusivamente. In alcune aree come Fossa/Zolfara, Seggio, Momena, Sant'Irene, Fabrizio (solo per citare alcune località del comune di Corigliano-Rossano) le aree occupate - perché di questo si tratta - sono interi tratti di spiaggia, con tanto di prima, seconda, teza e quarta fila, che non lasciano spazio a chi civilmente (e forse anche stupidamente, a questo punto) sceglie di scendere in spiaggia con il proprio ombrellone piazzandolo giusto il tempo necessario per la sua sosta al mare. 

«Lasciare l’ombrellone in spiaggia assicurandosi così il posto migliore il giorno successivo è una comodità a cui molti non vogliono rinunciare. Tuttavia, si tratta di un’occupazione illegale del demanio pubblico. Sulla spiaggia libera, infatti, non si possono lasciare oggetti come materassini, lettini o ombrelloni per un tempo prolungato, pena il sequestro degli oggetti da parte delle forze di polizia». Questo è quanto riporta una nota del portale dei Consumatori richiamando le Leggi dello Stato 217/2011 e 296/2006 che – come noto – regolamentano gli accessi alle spiagge pubbliche e private.

Ora la domanda è: perché chi non rispetta le regole deve prevaricare su chi, invece, strenuamente quelle regole non solo le rispetta ma le teme pure? Anche perché il demanio è materia penale! Non solo, se qualcuno osa obiettare l'ilegittimità di quella azione facendo presente che lasciare un ombrellone in spiaggia con tanto di porta asta piantato con i blocchi nella sabbia è del tutto illegale, rischia il linciaggio pubblico. Quindi, per il malcapitato - perché di questo si tratta - l'unica soluzione resta cambiare spiaggia oppure rinunciare al proprio momento di relax in riva al mare.

E tutto questo perché, rispetto a questa problematica, evidentemente i controlli e le azioni di ripristino della legalità sono poco incisive. Anche perché se si rastrella la spiaggia spicchettando tutti gli ombrelloni abusivi che vengono lasciati li notte e giorno e poi si lasciano i portaombrelloni interrati, forse si sarà creato un piccolo danno economico all'abusivo (un ombrellone costa 10 euro) ma non sarà risolto il problema. È quel palo piantato nella terra il vero e sottaciuto abuso. 

Certo, ci sono cose molto più importanti su cui intervenire ma è da questi piccoli gesti che si calcola il livello di civiltà. Ed in quanto ad utilizzo delle spiagge, dalle nostre parti il senso civico è davvero pari a zero

Marco Lefosse
Autore: Marco Lefosse

Classe 1982, è schietto, Idealista e padre innamorato. Giornalista pubblicista dal 2011. Appena diciottenne scrive alcuni contributi sulla giovane destra calabrese per Linea e per i settimanali il Borghese e lo Stato. A gennaio del 2004 inizia a muovere i passi nei quotidiani regionali. Collabora con il Quotidiano della Calabria. Nel 2006 accoglie con entusiasmo l’invito dell’allora direttore de La Provincia, Genevieve Makaping, ad entrare nella squadra della redazione ionica. Nel 2008 scrive per Calabria Ora. Nell’aprile 2018 entra a far parte della redazione di LaC come corrispondente per i territori dell’alto Jonio calabrese. Dall’1 giugno del 2020, accoglie con piacere ed entusiasmo l’invito dell’editore di guidare l’Eco Dello Jonio, prestigioso canale di informazione della Sibaritide, con una sfida: rigenerare con nuova linfa ed entusiasmo un prodotto editoriale già di per sé alto e importante, continuando a raccontare il territorio senza filtri e sempre dalla parte della gente.