La Calabria al terzo posto in Italia per lo spopolamento del territorio
La ricerca del Csel per AdnKronos fa riflettere sul fenomeno della desertificazione In Italia, la Cabria dopo Piemonte e Lombardia
CORIGLIANO-ROSSANO – Il Centro Studi Enti Locali (Csel), rende pubblica la mappa dei centri e territori urbani che, in Italia, hanno subito uno spopolamento significativo. I dati analizzzati, sono stati raccolti dalle statistiche Istat e dalla banca dati del Ministero per il Sud e la Coesione territoriale e realizzata per Adnkronos. Il periodo preso in esame va dal 1981 al 2019.
Dal resoconto Csel, esce fuori che lo spopolamento nel nostro Paese, riguarda in parti uguali sia il Nord che il Sud, con il 44% a testa. Le regioni che ne contano in assoluto di più sono Piemonte (664) e Lombardia (411), seguiti da Calabria (309), Campania (289), Sardegna (277), Sicilia (245) e Abruzzo (213).
Come si evince dai dati riportati, la nostra regione è tra le prime tre regioni afflitte da quello che gli esperti chiamano “desertificazione”, l’abbandono dei luoghi d’origine verso altre località più attrattive economicamente e socialmente.
I comuni interessanti sono per 75% sotto una soglia di 3.000 abitanti.
AdnKronos, riportando i dati dell’indagine commissionata allo Csel, spiega anche l’intervento del Governo, atto a tamponare questa emorragia che riguarda anche la Calabria: «Ai territori soggetti a spopolamento sono stati recentemente assegnati contributi per un totale di 180 milioni di euro. Si tratta di risorse che afferiscono al 'Fondo di sostegno ai comuni marginali' per gli anni 2021-2023 e che possono essere utilizzate per lavori su immobili comunali da concedere in comodato d'uso gratuito per l'apertura di attività commerciali, artigianali o professionali; concessione di contributi per l'avvio di attività commerciali, artigianali e agricoli e contributi da mettere sul tavolo per chi trasferisce la propria residenza e dimora abituale nei comuni delle aree interne, come concorso per le spese di acquisto e ristrutturazione dell'immobile (massimo 5.000 euro a beneficiario). Il calo demografico non era però di per sé sufficiente per aggiudicarsi le risorse in ballo. I 1.187 comuni beneficiari sono quelli che sono risultati essere più svantaggiati anche sulla base dell’Indice di vulnerabilità sociale e materiale e in relazione al basso livello di redditi della popolazione residente. Il 95% dei comuni individuati (ai quali sono stati assegnati più di 171 milioni di euro) è situato in regioni del Mezzogiorno».
«Sarà l'Agenzia per la coesione territoriale a vigilare su come queste risorse saranno impiegate. Se i comuni non assegneranno i contributi ai soggetti beneficiari entro sei mesi dalla chiusura dell'annualità precedente, queste risorse saranno infatti revocate», fa sapere lo Csel, aggiungendo che i territori soggetti a spopolamento, coprono il 60% della superficie nazionale, il 52% di Comuni e il 22% della popolazione italiana.