Record di attesa per un paziente in pronto soccorso: 11 giorni. Nuove storie di follia
Intanto nel punto di primo intervento del "Giannettasio" perdura il caos, oggi pomeriggio alle 16 c'erano in fila 35 utenti in attesa. Ieri una ragazza con forti coliche renali è stata costretta ad andare via. E poi c'è il caso Guardie mediche
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CORIGLIANO-ROSSANO - Nemmeno il tempo di "gioire" per la restituzione dell'elisoccorso all'avio superfice dell'Asp di Cosenza, che dall'ospedale spoke di Corigliano-Rossano, l'unico nel raggio di 80 km lungo la costa ionica, giungono le ormai solite, nefaste notizie. Disservizi e disagi a go-go. Anche oggi quando alle 16 in Pronto soccorso c'erano 35 persone in attesa.
Il presidio di primo intervento del "Giannettasio" è da giorni che continua a lavorare a singhiozzo, complice da un lato la ormai cronica carenza di personale e dall'altro l'arrivo di pazienti Covid che, in assenza di percorsi dedicati (forse questo è l'unico ospedale al mondo che dopo un anno e mezzo non è riuscito a mettere su un percorso dedicato al coronavirus degno di questo nome) rallenta l'accoglienza, il triage e, quindi, le cure.
Intanto, sempre oggi, il pronto soccorso bizantino ha toccato un nuovo record. Un paziente si trova "parcheggiato" in Pronto soccorso da ben 11 giorni. Dallo scorso 9 agosto non si riesce a trovare una sistemazione ospedaliera all'uomo e i familiari sono giustamente andati in escandescenza chiedendo lumi sul perché, a distanza di quasi due settimane, un uomo non possa ricevere un diritto sancito dalla costituzione, quello di essere doverosamente curato.
Lo diciamo ancora una volta: è una condizione vergognosa.
A tutto questo, poi, si aggiunge la storia di una ragazza che, appena ieri, carica di frustrazione, è dovuta tornare a casa con una colica renale in corso vedendosi dire, tra spallucce, che in ospedale non potevano fare nulla.
Proprio così, al "Giannettasio" - per detta degli stessi pazienti - non è più possibile curare nemmeno una colica renale.
Ma non finisce qui. Già, perché il dramma continua anche nei paesi del territorio dove il servizio di Guardia medica continua ad essere centellinato. Molti centri, anche medio grandi come Crosia Mirto, continuano a rimanere privi del servizio medico pubblico nelle ore notturne. Sapete qual è la soluzione alternativa, suggerita dalla stessa Asp di Cosenza? Rivolgersi al 118 e quindi al Pronto soccorso... dove tutto è ormai al collasso.