A Mormanno si pensa alla valorizzazione del fagiolo poverello puntando al presidio Slow Food
I sei produttori che aderiscono alla comunità del cibo sull'ecotipo locale hanno firmato il disciplinare di produzione e nominato il loro responsabile: è Domenico De Luca
MORMANNO - Salvaguardia e valorizzazione del fagiolo poverello bianco. L'ecotipo locale già prodotto agricolo tradizionale inserito nell'Arca del gusto di Slow Food, guarda al riconoscimento del presidio assegnato dal movimento con la chiocciola ai prodotti che proteggono la biodiversità alimentare del pianeta.
Il percorso che anima la comunità del cibo nata per la salvaguardia della cultura agricola del fagiolo poverello dalla quale prende avvio la comunità Slow Food dei produttori del presidio fagiolo poverello bianco, ha proceduto alla nomina del responsabile dei produttori. Sarà Domenico De Luca a rappresentare le anime del mondo agricolo che hanno scelto di lavorare e valorizzare l'identità alimentare di Mormanno. Nel suo discorso di ringraziamento ai produttori per la nomina De Luca ha parlato della «importanza della conservazione e della custodia con rispetto di un patrimonio che ci hanno lasciato i nostri antenati». Oltre al patrimonio materiale si è sottolineato il valore delle tradizioni, della gastronomia legata al prodotto che oggi va «preservato con responsabilità».
Al centro del lavoro territoriale che coinvolge anche i comuni di Laino Borgo e Laino Castello che insieme a Mormanno hanno dato vita alla De.Co. intercomunale il fagiolo poverello bianco si accinge ora a ricevere l'ambito marchio del presidio Slow Food. L'occasione dell'incontro per la nomina del responsabile dei produttori è servita per procedere alla firma della carta di utilizzo da parte dei sei produttori che hanno deciso di sottoscrivere il disciplinare di produzione.
«La comunità - ha dichiarato la portavoce Teresa Maradei - è stato momento di condivisione, di visione, di valorizzazione e di promozione sia delle produzioni agricole caratterizzanti che di quest'area all'interno del Parco Nazionale del Pollino.
Le attività svolte hanno dato avvio ad un processo strategico di salvaguardia delle produzioni legandolo alle attività colturali e culturali della tradizione al fine di presidiare un prodotto e il suo territorio di produzione». Dalla condivisione di intenti e dalla sinergia pubblico- privata è nata nel 2019 la comunità del cibo che in questi anni ha caratterizzato il territorio per il modus operandi volto sì alla salvaguardia della produzione agricola ma che ha guardato anche alla valorizzazione di un intero territorio attraverso un lavoro sinergico che oggi porta i suoi frutti.
L'amministrazione comunale di Mormanno, nella persona del vice sindaco Paolo Pappaterra, ha voluto rimarcare «l'impegno profuso da coloro che hanno creduto in questo progetto e visione unitaria fin dall'inizio». Da una parte i produttori Biagio Pandolfi, Giorgio Sola, Domenico De Luca e gli attori istituzionali di Mormanno (Giuseppe Regina e Paolo Pappaterra), Laino Borgo (Mariangelina Russo) e Laino Castello (Gaetano Palermo) così come Slow Food Calabria rappresentato nell'occasione dal neo-portavoce del CER Calabria, Michelangelo D'ambrosio, che dopo aver portato il saluto del movimento ha sottolineato il buon lavoro svolto sul territorio, invitando alla responsabilità verso il prodotto da presidiare, la sua cultura e la sua tradizione andando a sottolineare quanto sei giovani produttori stiano dimostrando attraverso «la restanza, la capacità di resilienza e di resistenza per affrontare la sfida del futuro che parte dalle aree interne e dalla loro valorizzazione».